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Spagna: altri due comuni vietano il burqa

Due cittadine mettono al bando il velo islamico integrale negli edifici pubblici. Succede pochi giorni dopo l'approvazione da parte del Senato di una mozione che chiede al governo di presentare un analogo progetto di legge

Altri due comuni spagnoli, il catalano Cunit e l'andaluso Coìn, hanno vietato di indossare burqa e niqab (velo islamico integrale) negli edifici pubblici. È quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, pochi giorni dopo l'approvazione da parte del Senato di una mozione che chiede al governo di presentare un analogo progetto di legge.
La mozione in Senato era passata grazie ai voti dei nazionalisti catalani di CiU: proprio la città catalana di Lleida è stata la prima ad adottare un'ordinanza che proibisce l'utilizzo del velo negli edifici pubblici; il comune aveva inoltre chiesto ai propri servizi legali se fosse possibile regolare l'uso del velo anche negli spazi pubblici, ricevendone tuttavia risposta negativa.
Tra i circa 140mila residenti di Lleida - capoluogo di una zona prevalentemente agricola - si contano un 20% di immigrati di varia origine, soprattutto latino-americani, rumeni e magrebini; il burqa vi sarebbe di fatto assai poco diffuso. Oltre a Lleida, altre città catalane hanno poi adottato ordinanze analoghe: Tarragona, El Vendrell, Manresa, L'Hospitalet e ora Cunit, mentre a Barcellona il burqa è stato vietato per decreto; Coìn è l'unica località fuori dalla Catalogna ad aver adottato un'analoga misura.
Tutte le relative mozioni comunali sono state presentate o dai nazionalisti catalani conservatori di CiU o dal Partido Popular; solo a Cunit l'iniziativa è partita dal municipio a guida socialista.


Il governo centrale si è finora rifiutato di legiferare su una pratica che ritiene appannaggio di una limitatissima minoranza: nel dibattito al Senato aveva presentato una proposta di mozione nella quale il velo veniva condannato ma non espressamente proibito.

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