La Rioja è lo spazio dell'anima e dei sensi; è la regione più piccola della Spagna, ma situata in un gran crocevia culturale millenario. Venne abitata dai Celti iberici, poi fu conquista di Romani, Visigoti, Arabi; popoli che nell'insediamento lasciarono tracce di storia indelebili e sovrapposte. Per questo, ne La Rioja è facile imbattersi in rovine romane, in monasteri medievali ai piedi della Sierra o in splendidi edifici in stile mozarabico, soprattutto nel capoluogo: Logroño. Esempio del glorioso passato romano è il bellissimo ospedale dei pellegrini nella campagna di Navarrete.
Lo stile gotico, invece, vive nelle pareti solide ed antiche dei centri della cultura, del culto e del mistero: i monasteri della Virgen de Valvanera, patrona della regione; di Yuso e di Suso, nella valle di S.Millàn de la Cogolla. Nelle grotte naturali del posto, nel VI secolo, si ritirò in eremitaggio San Emiliano (Millàn), ex pastore, fondatore inconsapevole di quel che sarà Suso, edificato nel X secolo come mausoleo del Santo, splendido e solenne nella sua quieta semplicità. Scrigno di mito e letteratura, Suso si fregia del titolo di culla dello spagnolo moderno: qui, immerso nello studio e nella natura esuberante, un seguace vergò le prime parole in Castigliano e Basco come glossa (Glosas Emilianenses) ad un manoscritto in latino.
Inoltre, nel portico, si trovano le tombe dei sette Infanti di Lara, figura mitica castigliana, trucidati per ordine dello zio per pagare un'offesa, e di tre regine di Navarra. Da lì si entra nelle caverne dell'Ossario e di San Millàn, sulle quali in epoca mozarabica si edificò una seconda chiesa decorata con archi policromi e rilievi, poi ampliata dai Benedettini ed abbellita con le Tavole trecentesche della vita dell'anacoreta, di Gesù e di Maria (aperto tutti i giorni dalle 9.55 alle 13.25 e dalle 15.55 alle 17.25 su prenotazione).
Ma il vero tesoro spirituale che questo fazzoletto di terra custodisce, consiste nell'essere un tratto del Camino de Santiago. Per secoli, pellegrini di tutta Europa hanno solcato le vie della conchiglia, ognuno offrendo agli ospitali riojani sprazzi della propria cultura, tradizione, preghiera. E questo fecondo contatto è stato favorito da un legante universale, ambiguo, che fonde in sé il sacro ed il profano: il vino, unico baluardo autoctono in cui La Rioja ha sempre trovato la propria identità. Alimento che esiste da quando nacque l'agricoltura, l'attuale nettare degli uomini qui si produce con metodi tradizionali e di qualità.
Terra fertile, costellata di vigneti di Tempranillo, Garnacha e Viura, in cui perdersi a cavallo o in passeggiata, ricca di cantine (bodegas) e di fabbriche di botti (tonelerìas) di straordinario interesse, La Rioja fa brindare il mondo. Viña Tondonia della famiglia Lòpez de Heredia (www.lopezdeheredia.com), ad Haro, è la terza cantina centenaria della regione e spalanca le porte di un paradiso sotterraneo. Gli umidi corridoi stipati di botti s'intricano in un buio labirinto, dove l'unico rumore è quello del passare degli anni. Il vino, prodotto in tre varietà, matura nel rovere non trattato a temperature ed umidità naturalmente stabili. Il tutto senza l'aiuto o la comodità offerti dalle moderne tecnologie, in accordo con la tradizione più severa inaugurata nel 1877 dal patriarca dell'azienda, Rafael L. de Heredia, un vignaiolo, non un enologo. Questo perché la qualità si ottiene in primo luogo dall'esperienza diretta e dal lavoro manuale ben fatto sul campo, cioè nelle vigne. Poi c'è chi vuole rendere il contatto col vino un'esperienza «divina», collegandolo alla mitologia classica, ed allestisce la propria cantina come un museo. La Bodega Museo Ontañon (www.ontanon.es) insegna a vivere le visite guidate e gli assaggi come dei rituali in onore di Dioniso (visita e degustazione, dal lunedì al sabato, dalle 12.00 alle 17.00, 6 euro). Per gustare ottimi piatti abbinati al vino riojano, il ristorante VentaMoncalvillo è l'essenza della tranquillità (www.ventamoncalvillo.com). Per pernottamento: Sercotel Portales, Logroño,www.hotelportales.
Per maggiori informazioni: Ufficio Spagnolo del Turismo, www.spain.info/it; tel.199906082
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.