Gli italiani dovete lasciarli navigare e, mal che vada, vi troveranno l'America. Devono pensarla proprio così quelli che vengono a cercare allenatori in questo paese e gli ultimi a farlo sono stati gli spagnoli del baseball che hanno affidato per i prossimi due anni la loro nazionale al romagnolo Mauro Mazzotti, nato a Cesena il 12 dicembre 59, sagittario leale, testardo, un tipo che sa trasmettere energia a qualsiasi buon progetto, l'unico allenatore nel batti e corri che ha vinto lo scudetto in tre squadre diverse, Rimini '99, la squadra che allena anche oggi, Bologna 2003-05, Grosseto 2007, uno cresciuto bene nella culla che a Milano era stata costruita da Gigi Cameroni l'immenso, uno degli allievi prediletti di Passarotto nei giorni in cui al Kennedy non si coltivavano patate. Uno che stimano anche nella vera casa di questo sport, gli Stati Uniti, visto che i Mariners di Seattle e ora gli Astros di Houston lo considerano il loro osservatore privilegiato per l'Europa.
Anni fa, su questo giornale, ebbe un certo successo l'inchiesta sui «cervelli d'Italia nello sport», era gente che gli altri venivano a copiare, cominciando dagli anni in cui il professor Calvesi aveva fatto di Brescia l'università mondiale degli ostacoli, era gente che faceva crescere campioni e uomini come insegnò il professor Paolo Vittori, ma non ci aspettavamo che arrivasse anche il giorno in cui ce li avrebbero portati via. Colpa del sistema, ma quando ce li prendono cominciamo a rimpiangerli. Sarà la legge del contrappasso perché se c'è stata un'età dell'oro negli sport di squadra italiani dobbiamo ricordare il periodo in cui pallavolo, pallanuoto, rugby e basket si erano affidati ad allenatori cresciuti altrove: l'argentino Velasco, il serbo Ratko Rudic, il francese Coste e il bosniaco Boscia Tanjevic.
I nostri ora vanno all'estero per respirare aria diversa, per studiare e vincere. Gli inglesi sembrano proprio soddisfatti di Fabio Capello, non toccate Trapattoni agli irlandesi o ai bavaresi, se passate da Mosca troverete adoratori di Ettore Messina, allenatore di basket che in Italia vinceva tantissimo e con il Cska ha conquistato l'Europa due volte e corre per il terzo trofeo, e ora si fa addirittura il suo nome come quello del primo Europeo che potrebbe guidare una squadra Nba, Toronto o New Jersey.
Anche Sergio Scariolo, avvocato bresciano, vive la sua gloria all'estero, lunga carriera in Spagna, ora al Khimki in Russia, ma in estate sarà lui a guidare la nazionale spagnola di basket argento olimpico, campione del mondo, nell'europeo in Polonia.
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