Spagnolo, arabo o swaili, Tursi diventerà una casbah

Spagnolo, arabo o swaili, Tursi diventerà una casbah

Gentile Signora Sindaco, lo confesso: sono un ignorante.
Nella mia più che ventennale carriera internazionale ho sempre pensato che un inglese fluente fosse essenziale per aprirsi al mondo ma non avevo considerato il modello di città che Lei ed i suoi colleghi di partito prima di Lei preparavate per il nostro futuro.
Ora sto imparando lo spagnolo non solo perché ho, per forza, amici dell'Ecuador ma anche perché se mi serve qualche richiesta speciale dall'impresa di pulizie vi sono costretto. Ho più difficoltà con l'arabo per mangiare un panino (ora Kebab) ma mimando un pollo e con qualche gesto riesco a mangiare velocemente in centro. In compenso inizio a conoscere le basi dell'islam perché un venditore di rose prega tutte le sere sotto casa mia. Ho avuto invece problemi, di recente, in ospedale non spiaccicando una parola slava se non dazvidanya. Chiamare l'infermiere tovaric sarà per Lei un nostalgico richiamo dei bei tempi rossi andati ma non mi rassicura sulla medicina che mi stava per iniettare.
Ora scopro che vuole riservare posti comunali (le ricordo che ne ha già 5 volte quelli di Barcellona) agli immigrati.


La prego: pensi un po' anche a noi e metta dei cartelli per spiegarci come dire «carta d'identità» in arabo, russo, swaili eccetera.
La nostra cultura ne trarrà giovamento e chissà che il Comune non funzioni meglio, diventando una casbah.
Cordialmente.

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