Spalletti frena Totti «Pronto per San Siro»

«È fondamentale, ma bisogna andare cauti. Averlo in panchina è già un’arma in più». Federer all’Olimpico tiferà per lui

Marcello Di Dio

da Roma

Settantré giorni di passione tra l’infortunio, la rieducazione e il lavoro di recupero. Ieri il nome di Francesco Totti è riapparso nella lista dei ventuno convocati della Roma, per di più nella partita più importante della stagione. Ed è tornato anche a respirare aria di azzurro, facendo visita a cena alla truppa di Lippi in ritiro alla Borghesiana insieme agli altri nazionali Perrotta e De Rossi.
Tutti lo aspettano, dal ct ai possibili compagni in Germania, fino al gruppo romanista. E stasera per il primo round di finale di coppa Italia con l’Inter, Totti sarà in panchina. Improbabile un suo utilizzo, più facile che riveda il campo (dopo l’amichevole con la Primavera organizzata al Flaminio) domenica prossima con il Treviso. Magari per giocare uno spezzone di match, un passaggio importante anche dal punto di vista psicologico.
«Non è pronto – precisa il tecnico della Roma Spalletti – ma c’è la volontà di farlo recuperare prima e questo significa farlo anche giocare. So che sarebbe uno spot importante per il match con l’Inter, ma bisogna ancora essere cauti». E un messaggio in tal senso è arrivato anche da Marcello Lippi, che naturalmente vorrebbe il numero dieci in Germania.
Totti spinge per tornare ad assaggiare il terreno verde, ieri alle 14 era a Trigoria per la parte fisioterapica con Silio Musa, poi ha lavorato con il gruppo. Da qui la convocazione, prevista alla vigilia ma legata alla sua risposta nell’allenamento di rifinitura. Risposta positiva, il capitano alla fine appariva sorridente e anche sollevato. Ormai ha capito che la fine del tunnel è vicina. E aver salutato gli azzurri (l’impegno di coppa Italia avrebbe comunque impedito ai romanisti e a lui di essere nel gruppo di Lippi per lo stage di due giorni alla Borghesiana) gli è servito per guardare con fiducia al futuro più immediato. Anche se il traguardo della Champions League è più difficile da raggiungere nell’appassionante testa a testa con la Fiorentina.
Intanto vorrebbe onorare la promessa fatta ai tifosi. «Vorrei tornare in campo per la finale di Coppa Italia», disse subito dopo il crac alla caviglia sinistra in quell’infausto pomeriggio di febbraio. Non ci riuscirà stasera, potrebbe farlo a San Siro giovedì 11 maggio. Se naturalmente le condizioni fisiche glielo permetteranno. Ma già essere nel gruppo è importante. «Averlo insieme a noi è un’arma in più», è il coro unanime dello spogliatoio. E stasera l’assalto all’Inter, la rivincita della finale dell’anno scorso. «Roberto Mancini ha un vantaggio rispetto a me – dice Spalletti - perché ha già vissuto questi momenti (il tecnico nerazzurro ha vinto tre Coppe Italia da allenatore, ma ne ha alzate anche sei da calciatore, ndr). Io invece ne ho conquistata una sola in serie C, per cui vivrò un’emozione nuova. Cercherò di sbagliare meno di quanto abbia fatto finora, c’è molta attesa per questa partita. Mi aspetto un’Inter motivatissima, non dovendo giocarsi qualche cosa di importante in altre competizioni».


E in tribuna all’Olimpico ci sarà un tifoso d’eccezione: Roger Federer, il numero uno del tennis mondiale, grande fan di Francesco Totti. Non è escluso che prima della partita il tennista svizzero possa ricevere la maglia numero dieci del capitano della Roma.

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