Sparò a Ostia: in manette un minorenne

Era entrato nel corpo speciale della Polizia di Stato, il Nocs - nucleo operativo centrale sicurezza - , portando a termine operazioni rischiose come la liberazione di ostaggi e la cattura di criminali e terroristi. Una vita dedita alla protezione delle altre persone, quella di Gennaro Attrice, 47 anni, fino all’espulsione, vent’anni fa, dall’unità tattica primaria della Polizia di Stato. Poi, il vero declino: la separazione dalla moglie, con la conseguente depressione e i disturbi psicologici. Un malessere combattuto con l’uso di droga; un cambio totale di abitudini, lontanissime rispetto a quando era in forza nel reparto speciale. A suo carico diversi precedenti penali: dai reati contro la persona, a quelli ai danni del patrimonio, fino allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Ma l’ex agente in pensione, il reato più grave l’ha commesso, venerdì notte, uccidendo il suo amico, l’unico che gli era rimasto, Sergio Giuseppe Martin, di 62 anni, un carabiniere in pensione che aveva lavorato per trent’anni come tipografo nella «Scuola sottoufficiali carabinieri» di Velletri.
È passata l’una. Martin, che abita con la sua famiglia in via Santa Valle, a Velletri, sta tornando a casa dopo essere stato nella vicina Lariano. Lì suo figlio di soli sedici anni si è classificato al terzo posto alla manifestazione per dilettanti «La Corrida», ispirata al celebre programma di Canale 5.
Dopo aver fatto scendere dalla sua automobile la moglie e i tre figli, il pensionato va in cerca di un parcheggio. Non lo trova nella via e decide di posteggiare la sua auto, un vecchio maggiolone bianco Volkswagen, nella parallela, in via della Neve dove abita Attrice. La posteggia proprio davanti alla serranda del suo garage. Ma non avrebbe mai pensato che proprio quella sosta sarebbe stata la sua condanna a morte. Sotto effetto di droghe e con un’aggressività tipica di chi le assume, l’ex Nocs minaccia il suo amico carabiniere: «Ora ti ammazzo». E dalle parole l’ex agente passa, purtroppo, subito ai fatti. In preda a un raptus folle, tira fuori un coltello e lo colpisce quattro volte all’addome. Ferite troppo profonde che lo fanno stramazzare a terra in una pozza di sangue. Immediatamente l’ex poliziotto si rende conto di aver ucciso l’amico. Fugge, entra in casa e prepara frettolosamente due trolley e una borsa. Decide di portare via anche la gabbietta coi suoi pappagalli. E scappa.
È l’1,37 quando due ragazzi che abitano nella zona si accorgono del corpo del militare in pensione. Chiamano il 113 e danno l’allarme. Gli agenti della squadra mobile, intervenuti sul posto, ipotizzano che il gesto sia stato compiuto in un momento di follia e non per una vendetta vista l’ex professione della vittima. Immediata la perquisizione dell’abitazione di Attrice dove i poliziotti della Scientifica hanno sequestrato un coltello che potrebbe essere compatibile con quello utilizzato per l’omicidio. Ma sarà l’autopsia a chiarire definitivamente la modalità della tragedia. Che si è conclusa con la cattura, ieri mattina intorno alle 9, 40 del pregiudicato.

Era nascosto in mezzo al bosco, nei pressi di via dei Lauri, quando gli agenti lo hanno preso. Ora è in fermo nel carcere di Velletri dove il pubblico ministero Giuseppe Travaglini ha già richiesto la convalida al giudice per le udienze preliminari.

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