Sabrina Cottone
È scomparsa misteriosamente, o forse viste le passate tensioni neanche tanto, e adesso al suo posto cè un banalissimo cartello che recita: «Vietato fumare». Prima, sullo stesso muro, nel corridoio dingresso alla Scala, quello che dal portone principale va diritto al foyer, cera una targa con il nome di Gabriele Albertini, ricordato (a quella che lui pensava fosse imperitura memoria) come il sindaco che ha ristrutturato e riportato a nuova luce il Piermarini. Dai tempi di Maria Teresa, come lui stesso ama spesso ricordare, nessuno aveva più messo mano seriamente allimpresa, se non nel dopoguerra, ma solo per tirare via le macerie e rattoppare il rattoppabile.
Adesso la targa non cè più e può capire la delusione di Albertini solo chi conosce la sua passione per la Scala. E poi laltra passione, forse ancora più forte, il desiderio di lasciare una traccia che esca dagli annali della cronaca cittadina per finire nei più voluminosi e ponderosi tomi della storia. E invece neanche il tempo di portare a compimento il suo mandato e ecco la sua targa sostituita dallarticolo di legge che ricorda ai trasgressori quanto sia pericoloso accendere una sigaretta.
Albertini ha voluto una targa per ogni opera da lui realizzata o ristrutturata, dal prosaico ma utile cavalcavia di piazza Maggi al depuratore di Nosedo fino, appunto, alla Scala, fiore allocchiello della sua giunta.
Sparisce la targa in onore di Albertini
Al posto della scritta che ricordava i lavori voluti dal sindaco un cartello: «Vietato fumare»
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