Resta agli arresti domiciliari Silvio Scaglia, fondatore ed ex ad di Fastweb indagato in un presunto caso di frode e riciclaggio da due miliardi di euro che coinvolge anche la società e Telecom Sparkle, controllata di Telecom Italia: il Tribunale del Riesame di Roma ha infatti bocciato il ricorso per ottenere il suo rilascio presentato dai suoi avvocati, come hanno riferito fonti giudiziarie. Secondo i legali di Scaglia, Piermaria Corso e Antonio Fiorella, si tratta di «una decisione agli antipodi della giurisprudenza di legittimità, non sorprendente perché redatta dagli stessi giudici in appello che avevano già deciso al Tribunale del Riesame». Dopo 80 giorni di carcere, il gip Aldo Morgigni ha concesso i domiciliari a Scaglia che si trova a Champoluc in Val dAosta dal 17 maggio scorso.
Secondo gli inquirenti, le indagini hanno portato alla luce una «organizzazione criminale» che realizzava attività economiche fittizie per svariati miliardi di euro al fine di ottenere crediti di imposta a vantaggio delle due società di telecomunicazioni, che negano ogni addebito. I magistrati sostengono che il denaro frutto della frode fiscale venisse poi riciclato in diverse direzioni.
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