Un punto. È quanto separa la Sparkling dalla serie A1, a due partite dal termine della stagione regolare del volley. Sabato (ore 18) trasferta in Abruzzo, a Pineto, contro la quarta in classifica. Basterà perdere al tie break per festeggiare il ritorno al piano di sopra, quattro anni dopo luscita di scena dellAsystel di Montali. Unimpresa, considerando che la Sparkling è nata lestate scorsa, rilevando il titolo sportivo di Arezzo, costruendo la squadra da zero, puntando in regia su un giovanotto di belle speranze, Dragan Travica, classe 86, figlio di quel Ljubo che allenò lAsystel nel 98-99. Studente in sociologia, Dragan è nato a Zagabria ma è di nazionalità italiana e nel giro azzurro, ex calciatore.
«Ero un centrocampista promettente poi mi hanno portato in palestra e ho preferito il volley. Con mio padre vivo un rapporto di amicizia, non mi ha forzato». E adesso si avvicina lA1. «Non stiamo più nella pelle. Dopo un buon inizio sono emersi i problemi di una squadra così nuova ma larrivo dellopposto Novotny, il coraggio di guardarsi in faccia e lunità del gruppo ci hanno rilanciato.
Alla Sparkling manca un punto
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