Spartizione dei municipi: liti a sinistra

Mentre assumono un volto le nuove giunte municipali, preoccupa sempre di più la mania di protagonismo che pervade Ds e Margherita. Sopratutto in vista del nuovo Partito Democratico. «Non è possibile continuare così - storce la bocca Gilberto Casciani, neo consigliere comunale dell’Ulivo -. Trovo inconcepibile che le giunte municipali si facciano senza tener conto dei numerosi consiglieri eletti che, in alcuni casi, sono stati determinanti per la vittoria del centrosinistra. Se c’è la volontà di mettere alla luce il Partito Democratico allora è lecito chiedersi se questo progetto, che ritengo ambizioso, debba scaturire da un confronto circoscritto ai soli Ds e Margherita o se, al contrario, si presti a una discussione più larga, aperta anche ad altre realtà rappresentative presenti nella nostra città. È tempo ormai che qualcuno faccia chiarezza in proposito. Oppure, presto o tardi, gli elettori si scocceranno di questo interminabile teatrino e finiranno col sentirsi traditi».
Sulla spartizione partitica delle poltrone usa toni polemici anche Sandro Medici (Prc). Il presidente del X municipio si chiede in una nota se «resterà un angolo della politica cittadina che riuscirà a sfuggire all’avida funzione di controllo dei partiti».

Ma viene rimbeccato dal segretario dei Ds di Roma Esterino Montino: «Penso che tutti gli sforzi in positivo vadano presi come contributi utili, tuttavia nelle sue dichiarazioni vedo una piccolissima contraddizione - aggiunge Montino -. Anche Medici infatti è stato scelto da un tavolo centrale dei partiti sulla base di un equilibrio di rappresentanza delle diverse forze politiche della città».

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