Manila Alfano
Con sei metri e mezzo e centoquaranta euro al mese alcuni studenti di Monaco di Baviera sono riusciti a risolvere il problema che affligge molti di loro: riuscire a trovare un alloggio che sia confortevole ed economico.
Nel quartiere Freimann di Monaco è sorto il primo villaggio per studenti di sette «micro-compact-home»: minuscoli elementi abitativi multifunzionali, che offrono un posto per dormire, una cucina, un bagno e uno studio. Nato da un disegno di Richard Horden, professore di architettura e progettazione dell'università tecnica di Monaco, il progetto di casupole high-tech si è sviluppato grazie al lavoro di squadra di Monaco e Tokio. «La casa in miniatura, racconta il professor Horden, ha risentito delle influenze dell'architettura della classica casa giapponese del tè, del concetto del prefabbricato, e delle tecnologie di micro-architettura».
Le «micro-case» sono state progettate per avere una molteplicità di utilizzi: casetta degli ospiti o rifugio domestico per i figli adolescenti ai quali concedere un po di autonomia. Date le ridotte dimensioni le casupole si possono facilmente piazzare e si possono spostare come delle roulottes. L'idea è subito piaciuta all'ufficio degli alloggi dell'Università di Monaco, lo Studentenwerk Muenchen, che ha intravisto in questo progetto una buona soluzione che consente di dare una risposta concreta alla fortissima richiesta abitativa da parte dei circa 90mila studenti, compresi gli stranieri dellErasmus, che oggi si contendono non più di 10mila appartamenti. Conosciuta come la città più cara di tutta la Germania, Monaco offre affitti da capogiro: contro i 150 euro di un appartamento a Berlino, a Monaco si deve spendere un minimo di 400 euro per l'affitto di una stanza, che molto spesso si trova in zone periferiche della città. L'affitto medio per metro quadrato è di 13 euro, esclusi riscaldamento, acqua e corrente elettrica.
Il primo villaggio dello studente, patrocinato dall'azienda tedesca di telecomunicazioni O2, è stato completato nel mese di ottobre del 2005. Gli spazi, ottimizzati al massimo, sono studiati per garantire tutte le funzionalità di una vera casa. Viste le limitate dimensioni sono però necessari alcuni accorgimenti, come ad esempio il doppio utilizzo dell'ingresso come sala da bagno grazie allo spostamento di pareti mobili e all'impiego di sanitari a scomparsa. E lo stesso vale per la camera con letto matrimoniale che, in poche mosse, si trasforma in due camere singole o in sala da pranzo con spazio per quattro persone. Le sedie sono studiate per essere al tempo stesso dei contenitori in cui riporre le vettovaglie, e spostandole si ricava anche lo spazio per consentire una minifesta da ballo per tre o quattro persone che riuscirebbero anche a ballare, sfruttando così le potenzialità del sistema audio a surround che arricchisce l'impiantistica.
«Crediamo nella simbiosi dell'architettura e della progettazione - spiega il professor Horden - il micro-compact-home è un ibrido, un prodotto che si sa perfettamente adattare alle esigenze del vivere moderno.
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