Normal Inter dopo la Special Inter, ecco lultimo leit motiv della gente interista. Parlare di normalità allInter sembra un controsenso, ma ci prova Moratti, ci riprova Ranieri, si adeguano i giocatori. Tutti vogliono in campo lInter della normalità, che poi sottintende anche il senso del voler vincere. Ripartenza da Bologna con tre gol, ora ci potrebbe essere di peggio in Russia. «Qui sono sempre state gare impegnative e toste», ha raccontato Capitan Zanetti del cui record di presenze parlano pure nella piazza Rossa di Mosca. Da quelle parti sono abituati a celebrare limmortalità dei ricordi: fa testo il mausoleo di Lenin. Oggi il capitano e lInter andranno a celebrare i migliori ricordi: lultima volta un gol di Sneijder li portò in semifinale. E partì la Special Inter.
Qui, invece, cè una squadra che ha infilato una serie horror in campionato, in Champions è già arrivata alla terza sconfitta consecutiva (due dallo Schalke nella scorsa stagione e quella con il Trabzonspor) e dovrà aggiustarsi nella (a)normalità di tanti infortuni. «Certo, avrebbe fatto comodo recuperare Maicon, Sneijder o Stankovic ma questo è lostacolo e a me piace la sfida. LInter è una potenza, può vincere sempre e rilanciarsi». Ranieri ha usato sintesi, astuzia e psicologia per rimettere le cose a posto nelle teste nerazzurre.
Ieri mattina Moratti gli ha fatto da spalla, tornando a parlare di quella normalità che gli piaceva tanto. «Sono soddisfatto, così va molto bene. Mi sembra che tutto si sia normalizzato. Cè una logica legata a quella che era la normalità del gioco. Ci si poteva arrivare anche con Gasperini, ma era un rischio eccessivo». Detto in modo soft, un altro ceffone critico per il Gasp, che i guai se li è cercati. E ne ha fatti passare alla squadra. Ora lInter non è tornata la Specialona dello Specialone, ma garantisce miglior equilibrio. Anche a Mosca Pazzini e Milito dovrebbero far coppia. Moratti ha dato la benedizione. «Sapevamo che erano forti, non è che siano sempre sotto esame e Milito sta bene anche dal punto di vista della forma». Ranieri ha ammiccato. «Potrebbero giocare dallinizio». Paz ha dato la sua ricetta: «Dobbiamo ritrovare fame e cattiveria». Per il vero nessuno aveva impedito che la dimostrassero anche con Gasperini, ma inutile far la psicanalisi agli interisti.
Lanalisi della sfida dice, invece, che il Cska sta bene fisicamente, manca di qualche giocatore importante, ha ripreso a correre forte in campionato. «Cercheremo di non fare errori e di portare il Cska a farne», ricetta semplice, ma Ranieri si diverte tanto a semplificare tutto anche nel parlare, figuriamoci sul campo. Stavolta avrà da grattare il fondo del barile per organizzare una squadra che non torni alla parentela con quella di Novara, la peggior Inter della stagione. Un dubbio in difesa: laffidabile Samuel o lo scriteriato Lucio a far coppia con Ranocchia, squalificato in campionato? Lassenza di altri centrocampisti di valore lo costringerà a schierare Jonathan e magari a credere ad Alvarez, uno che finora si è fatto solo autogol. «Il suo ruolo? Per ora lo vedo dove servirà: trequartista, esterno o centrocampista. Nelle difficoltà cè bisogno di chiedere sacrifici. Alvarez ha qualità, può avere sofferto una differente preparazione, ma in questa stagione farà comodo». Lassenza di Forlan, ha fatto intendere Ranieri, costringerà a rimodellare qualcosa nel gioco: Alvarez potrebbe galleggiare fra centrocampo e attaccanti. Le uniche alternative sono Coutinho o Zarate, possibile mossa a sorpresa.
Ancora una volta ci sarà rimpianto per Sneijder, ma le sue assenze si portano dietro sempre molto mistero. Chissà se sbucherà fotografato su qualche yacht? Basterà un mese per guarire? Pure questa è normalità allInter. Invece al Milan vanno molto più di fretta. Moratti ha accelerato i tempi per restituire la squadra ad un allenatore più convincente.
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