È emergenza diabete nel mondo: di pari passo con l'aumento dell'obesità si registra un forte incremento nella prevalenza della malattia. Gli scienziati stimano che siano dipendenti dall'insulina tra il 3 e il 5 per cento della popolazione adulta e prevedono che nel 2030 si raggiungerà la cifra record di oltre 300 milioni diabetici in tutto il pianeta. Vista la dimensione del problema che metterà nel prossimo futuro in seria crisi i servizi sanitari nazionali, l'Unione europea ha appena cofinanziato un progetto per lo sviluppo della telemedicina per complessivi 14 milioni di euro. Secondo gli esperti, infatti, solo con le nuove tecnologie sarà possibile assistere un numero sempre maggiori di malati cronici.
Il diabete è ormai una minaccia globale che colpisce circa il 7% della popolazione mondiale. Ogni anno è responsabile di circa 4 milioni di decessi e rappresenta la causa principale di altre patologie come insufficienza renale, infarto, ictus, amputazioni e cecità. Incide anche sulle risorse dedicate alle cure mediche: si stima che nel 2011 assorbirà oltre l'11% della spesa sanitaria mondiale, rappresentando anche una minaccia alla prosperità e allo sviluppo economico perché quasi l'80% della spesa avviene nei Paesi più ricchi, mentre il 70% dei diabetici vive in Paesi poveri, dove i pazienti di solito sono costretti a pagarsi le cure, peggiorando ulteriormente le condizioni economiche familiari. Esistono due tipi di diabete e circa il 90% dei casi riguarda il tipo 2. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune causata dalla distruzione delle cellule pancreatiche produttrici di insulina che non può essere prevenuto e chi ne soffre è costretto a sottoporsi regolarmente alla terapia a base di insulina per tenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue. Il diabete di tipo 2 è causato da alti livelli di glucosio nel sangue, dovuti alla produzione difettosa di insulina: si stima che circa il 60% dei casi potrebbe essere prevenuto seguendo una dieta sana, praticando esercizio fisico ed evitando l'obesità. «Senza un'efficace prevenzione, il diabete travolgerà i sistemi sanitari e impedirà la crescita economica», è stato affermato in occasione dell'ultimo congresso degli specialisti in materia. Il Nord America presenta il tasso comparativo più alto di questa malattia: il 10,2% della popolazione adulta ne soffre. Ma stanno rapidamente crescendo anche i tassi nel Medio Oriente e Nord Africa, nonché in Cina, Germania, Giappone, India, Indonesia e Pakistan. Secondo gli specialisti «l'epidemia rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria globale.
I governi, le agenzie di soccorso e la comunità mondiale devono passare all'azione comune per sconfiggere la minaccia ora, prima che esploda la bomba del diabete».
In Italia, il numero di persone con il diabete è aumentato di quasi 1 milione in 10 anni, passando da meno di 4 italiani su 100, a 5 su 100. Molti passi in avanti sono stati fatti sul piano dellassistenza e della cura, mentre limpegno nella prevenzione andrebbe ancora potenziato. Il ministero della Salute ha predisposto un comitato permanente che ha lobiettivo di preparare un Piano nazionale diabete e il Piano sanitario nazionale 2011-2013 pone la malattia tra le sue priorità. Il costo che il Servizio sanitario nazionale si trova a sostenere per una patologia tanto diffusa è elevatissimo: ben 1 milione di euro ogni ora, per un totale di 9,2 miliardi di euro lanno, pari al 9% di tutte le risorse a disposizione per la sanità del nostro Paese.
Non è il trattamento della malattia che costa di più, ma quello delle sue complicanze: infatti solo il 7% della spesa riguarda i farmaci, mentre il 25% è legato alle terapie per le complicanze e le patologie concomitanti e il 68% è relativo al ricovero ospedaliero e alle cure ambulatoriali.
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