Cronaca locale

Spesa al mercato e tagli alla palestra, così i lombardi reagiscono alla crisi

Il 58% delle famiglie chiude la prima parte del 2010 con il proprio bilancio in pareggio. Merito di spese oculate: solo a Milano raddoppia il numero di chi compra alle bancarelle. Ridotti i costi del tempo libero.Lo rivela l'indagine della Camera di commercio di Monza e Brianza

Per i lombardi l'estate 2010 sarà low cost ma senza rinunce. I mercati rionali registrano un boom di presenze: solo a Milano raddoppia il numero di chi compra alle bancarelle con 100mila presenze in più nell'ultimo mese. E la ricetta del risparmio per le famiglie lombarde passa anche dalla riduzione per le spese dedicate al tempo libero: meno cene fuori, aperitivi e palestre per il 52% dei lombardi, senza «tagliare» sulla spesa alimentare, quanto piuttosto preferendo la via del low cost, cambiando il punto vendita e scegliendo, oltre appunto ai mercati rionali, anche discount e supermercati. Sono alcuni dei dati che emergono dalla indagine «I consumi e le famiglie brianzole e lombarde: Famiglie e fiducia in uscita dalla crisi», realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere.
Tra crisi e ripresa la maggioranza delle famiglie lombarde (58%) chiude la prima parte del 2010 con il proprio bilancio in pareggio e addirittura il 19% è riuscito a risparmiare, anche se il 23% per far quadrare i conti ha attinto dai propri risparmi o è ricorso al debito. Anche se per i lombardi la casa (16%) e l'automobile (12%) restano ancora gli unici buoni motivi per intraprendere pagamenti rateali. Per le famiglie lombarde il 2010 presenta tuttavia qualche elemento di maggiore incertezza rispetto alla situazione italiana: la metà dei lombardi percepisce la propria situazione economica come peggiorata rispetto allo scorso anno, e il 34% teme un peggioramento per prossimo anno, il doppio rispetto alla media nazionale (17%).
E per il 2010 i lombardi sono più titubanti rispetto agli altri italiani anche per le prospettive di risparmio: più di 1 famiglia lombarda su 5 ritiene possibile risparmiare nel corso del prossimo anno, contro il 37% circa della media nazionale. Per far quadrare i conti sul fronte della spesa, torna a aumentare la mobilità delle famiglie lombarde rispetto al punto vendita: 4 su 10 modificano il luogo degli acquisti e scelgono di fare la spesa nei discount, nei supermercati o negli ipermercati. In particolare sempre più famiglie milanesi scelgono il discount (1 su 5) mentre i brianzoli vanno più spesso all'ipermercato (1 su 10). Per le famiglie lombarde il 2010 presenta tuttavia qualche elemento di maggiore incertezza rispetto alla situazione italiana: la metà dei lombardi percepisce la propria situazione economica come peggiorata rispetto allo scorso anno, e il 34% teme un peggioramento per prossimo anno, il doppio rispetto alla media nazionale (17%). E per il 2010 i lombardi sono più titubanti rispetto agli altri italiani anche per le prospettive di risparmio: più di 1 famiglia lombarda su 5 ritiene possibile risparmiare nel corso del prossimo anno, contro il 37% circa della media nazionale. I giovani sono più fiduciosi degli anziani: per la maggioranza degli under 35 la situazione economica del proprio nucleo famigliare è rimasta stabile (60%), per il 60% degli over 65 è peggiorata. In Lombardia 1 famiglia su 2 pensa che nei prossimi 12 mesi non ci saranno miglioramenti per l'economia del Paese, l'altra metà ritiene che la situazione resterà stabile o migliorerà (rispettivamente 31% e 16%). Gli anziani hanno più difficoltà ad immaginare l'uscita della crisi rispetto ai giovani: oltre il 60% degli over 65 lombardi crede che la situazione economica dell'Italia peggiorerà, contro il circa 40% degli under 35. Le famiglie avvertono anche i primi segnali positivi per il mercato del lavoro: per il 29% dei lombardi il numero dei disoccupati in Italia aumenterà contro il 41% che la pensava così lo scorso dicembre. Del resto, 8 famiglie lombarde su 10 ritengono che riusciranno a conservare il proprio posto di lavoro.
A Milano le famiglie hanno percezioni più negative rispetto agli altri lombardi sia per la situazione economica attuale della propria famiglia che per quella futura.

Così come pessimisti sono i bresciani: un numero maggiore di famiglie teme ancora di perdere il posto di lavoro.

Commenti