Ma ve l’immaginate Enrico Mentana che chiede la linea a Miss Italia per annunciare la caduta del Governo? O per mostrare le immagini di Berlusconi portato agli arresti domiciliari? Neppure nei suoi incubi peggiori (per esempio quando Mediaset preferì tenere in onda il Grande fratello invece di dargli la diretta sulla morte di Eluana),l’anchorman si sarebbe immaginato una cosa del genere. Se ne era andato a La7 proprio perché questo non gli accadesse mai più. E, invece, la vita non smette di sorprendere... cambio di editore, cambi di strategie. Le decisioni non sono ancora state prese, però se le trattative tra la patron Patrizia Mirigliani e Cairo dovessero andare in porto, le finali del concorso di bellezza andrebbero in onda su La7. E proprio tra fine settembre e inizio ottobre, insomma potrebbero capitare in coincidenza con giorni infuocati della politica. Alla sola idea a Santoro e Gruber prendono i conati di vomito... Propriosullaretediventata la loro casa per antonomasia si troverebbero uno degli show più aborriti dalla sinistra femminista e politically correct: Miss Italia .
Eliminata dal palinsesto dal nostro canale più tradizionale, Raiuno, criticata dal presidente della Camera e snobbata pure da Mediaset.
Non per nulla, l’altro ieri sera, Chicco Mentana, appresa la notizia delle trattative, si è affrettato a stroncare il progetto via Facebook: « Miss Italia su La7? Anche no grazie, l’identità della rete è una cosa seria». Insomma, il direttore del Tg, artefice della rinascita della rete e voce autorevole nelle scelte aziendali, ha ben presente che questa decisione potrebbe essere l’inizio di un cambio radicale di quella rete diventata la casa del pubblico più di sinistra, colto e abbiente. Un marchio coltivato per anni che il neo padrone Urbano Cairo si appresta a modificare, almeno in parte. Perché, nonostante i proclami simpatici («Andrò in giro come un uomo sandwich con scritto avanti e dietro: “la linea editoriale di la7 non è cambiata”, ha detto a luglio alla prima uscita ufficiale »), l’editore sta ingaggiando alcuni volti epreparando programmi che si discostano dalla linea de La7 dell’era Telecom. L’intento: allargare la base del pubblico, recuperare spettatori (e rientri pubblicitari) anche dalle fasce più popolari. Del resto, Cairo sa bene come si fa: la sua casa editrice è cresciuta grazie ai giornali di gossip, cronaca nera e cucina: realizzati con pochi soldi, molto lavoro e venduti, con larga diffusione, a poco prezzo.
Basta guardare gli ultimi acquisti: Rita dalla Chiesa, volto familiare e rassicurante portato via a Mediaset, in onda al pomeriggio al posto della super chic Cristina Parodi. E, poi, gli ingaggi fatti al volo a giugno, poco dopo il passaggio di proprietà: Gianluigi Paragone, artefice del talk di approfondimento più «verace» della Rai e Salvo Sottile, maestro di Quarto grado , assoldato per coprire il vuoto sulla cronaca (non solo) nera, argomento, si sa, che attrae casalinghe e spettatori meno raffinati (non per nulla Cairo ha dato alle stampe da poco il settimanale Giallo ). Insomma, i mitici super giornalisti Santoro-Mentana-Gruber-Formigli-Bignardi circondati da bellezze al bagno e provette piene di capelli e dna usate per indagare sull’ultimo assassinio di una giovane studentessa. Chissà, se una simile convivenza potrà durare a lungo: certo Santoro ha resistito per anni sulla stessa rete dell’ Isola dei famosi e Mentana sulla stessa di Beautiful , ma- non per nulla -La7 è stato il rifugio finale. Porte aperte a Sottile (che intende mantenere un livello alto e che è ben voluto da Mentana, amico e mentore al Tg5), passi per Paragone (in attesa di vedere come allestirà il suo talk), passi per la Dalla Chiesa pomeridiana, ma barricatesu Miss Italia .
E il futuro cosa riserverà? Già Cairo ha dato il benservito a Crozza, parte fondante dell’identità di rete: il suo Paese delle meraviglie chiuderà a dicembre. Chi sarà il prossimo in
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