Cinema

Addio a Gina Lollobrigida: l'indimenticabile "Bersagliera" aveva 95 anni

Il cinema piange la scomparsa Gina Lollobrigida, vincitrice di 7 David di Donatello ma anche fotografa e scultrice di fama mondiale

Addio a Gina Lollobrigida: l'indimenticabile "Bersagliera" aveva 95 anni
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Attrice di fama mondiale ma non solo. Gina Lollobrigida era anche cantante, fotografa e scultrice. La sua scomparsa, avvenuta oggi 16 gennaio a 95 anni, lascia un vuoto indelebile soprattutto nel mondo del cinema. Era da tempo ricoverata in una clinica di Roma. Lo scorso settembre l'attrice era stata operata dopo una caduta in casa che le aveva causato una frattura del femore. Già quattro anni fa era finita in ospedale proprio per un incidente domestico.

Dall'infanzia a Miss Italia

Nasce a Subiaco, in provincia di Roma, il 4 luglio 1927 e, dopo la guerra, si trasferisce a Roma con la famiglia che aveva perso la casa sotto le bombe. Nella Capitale vivono come sfollati in sei in una stanza ma Gina riesce a frequentare il liceo artistico dove studia pittura e scultura. Nel 1947 partecipa alle selezioni di Miss Italia dove ottiene il terzo posto dietro a Gianna Maria Canale e alla vincente Lucia Bosè. Iniziava così l’era delle “maggiorate” e la carriera della Lollobrigida che, nello stesso anno, usa lo pseudonimo di Diana Loris per lavorare come modella nei primissimi fotoromanzi italiani. Di lì a poco entra nel mondo del cinema che per lei “è stato uno scherzo del destino”. “La scelta artistica era il canto, - racconterà poi la Lollobrigida - ero soprano lirico, come si sente nella Donna più bella del mondo, ma era un impegno totale. Ero giovane, carina, i registi mi fermavano per strada e io accettavo qualche particina per pagarmi gli studi. Con Silvana Mangano correvamo di qua e di là per fare le comparse a mille lire al giorno”.

La Lollobrigida diventa la "Bersagliera"

Nel 1949 sposa Milko Skofic che, poi, le farà da agente. “Eravamo in montagna, al Terminillo, io portavo i pantaloni e pure il prete, pochi amici, ero tanto giovane”, dirà la Gina nazionale che il 28 luglio 1957 partorisce il figlio Milko jr. La coppia divorzia nel 1971. L’anno successivo Howard Hughes il produttore miliardario offre un contratto alla Lollobrigida per girare film in America ma lei, ben presto, si pente della scelta fatta e torna in Italia dove diventa la regina del cinema nostrano e del Neorealismo italiano. Luigi Zampa la dirige in Cuori senza frontiere e La romana, mentre Monicelli e Steno la scelgono per Vita da cani e Pietro Germi per La città si difende. La consacrazione arriva, però, nel 1953 con il film Pane amore e fantasia che le vale il Nastro d’argento e il soprannome di “bersagliera” e l’anno dopo con Pane amore e gelosia, sempre diretto da Luigi Comencini. Per il terzo capitolo della saga viene rimpiazzata dalla sua storica rivale, Sophia Loren. E su questo tema la ‘Lollo’ rilascerà una dichiarazione alquanto polemica: “La rivalità? L’ha creata quella che è arrivata dopo, è chiaro”.

Il successo a livello internazionale

Durante i suoi viaggi all’estero, in questi anni, Gina ha la fortuna di incontrare e conoscere star come Marlene Dietrich a Parigi e Marilyn Monroe a New York. La stampa americana inizia a innamorarsi di lei e Humphrey Bogart afferma alla rivista “Time”, che dedica la copertina all’attrice italiana: “La Lollobrigida fa apparire Marilyn Monroe simile a Shirley Temple”. Il Presidente Eisenhower la riceve alla Casa Bianca e i media scrissero: “Giunta a New York l’atomica anti-H”, “Ike e Lollo; Einsenhower alla Lollobrigida: lieto di vedere l’Italia prospera!”. In questi anni le sue forme sono di ispirazione per pittori e artisti come Giorgio De Chirico che la reclamano come musa per le loro opere. Le maggiori soddisfazioni arrivano, però, dal cinema col film La donna più bella del mondo del 1955 dove Gina interpreta il ruolo di Lina Cavalieri e canta il famoso brano della Tosca Vissi d’arte con l’orchestra dell’Opera di Roma. Questa interpretazione la vale la vittoria del David di Donatello come miglior attrice protagonista. Sempre intorno alla metà degli anni ’50 gira alcuni film accanto agli attori più famosi dell’epoca: Il tesoro dell'Africa con Humphrey Bogart, Trapezio con Burt Lancaster e Tony Curtis, Il gobbo di Notre Dame con Anthony Quinn e Sacro e profano con Frank Sinatra. Nel 1961 vince un Golden Globe come miglior attrice con il film Torna a settembre, mentre l’anno successivo si aggiudica David di Donatello e un Nastro d'argento per aver interpretato il ruolo di Paolina Bonaparte nel film Venere imperiale. Nel 1968 recita in Buonasera, signora Campbell, ricevendo una candidatura al Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale e vincendo il suo terzo David di Donatello.

La Lollobrigida diventa fotografa di fama mondiale

Resta indimenticabile la sua interpretazione della Fata turchina per lo sceneggiato Pinocchio di Luigi Comencini del 1972. Parecchi anni dopo la Lollobrogida rivelerà di aver avuto delle incomprensioni con il protagonista, Andrea Balestri: “Durante un servizio fotografico si mise a fare i capricci. Io lo ripresi e lui per tutta risposta mi mollò un calcio. A quel punto reagii istintivamente, ma in un attimo mi trovai buttata a terra da suo padre, mentre il piccino, più Lucignolo che Pinocchio, mi tirava addosso le pietre. Mancò poco che non mi colpisse in testa”.

Negli ’70 lascerà il mondo dello spettacolo per dedicarsi alla sua grande passione, la fotografia, girerà il mondo e nel ’74 Time pubblicherà il suo reportage su Fidel Castro. In questi anni la Lollobrigida, grazie al maestro Giacomo Manzù, riscopre anche la sua passione per la scultura e nel 1978 posa per una seconda volta per l’artista che già nel 1966 aveva cercato di plasmare un’opera ma poi distrusse tutto. Stavolta Manzù è soddisfatto del suo lavoro, una nuova scultura a grandezza naturale, uno dei suoi ultimi lavori prima di morire. Da quel momento Gina trascorre gran parte del suo tempo a realizzare le sue sculture e nel 1992 espone all’ Expo di Siviglia con Vivere insieme, un’aquila di bronzo cavalcata da un bambino. Nello stesso giorno il Presidente Mitterrand la premia con la Legion d’Onore per i suoi meriti artistici.

Gli ultimi anni di carriera e la candidatura alle Europee

La Lollobridiga, però, non abbandona totalmente la sua carriera di attrice. Nel 1988, infatti, va in onda su Canale 5 il remake de La romana, film girato nel ’54 e tratto dal libro di Alberto Moravia. La ‘Lollo’ ricopre il ruolo della madre, la procace Francesca Dellera quella della figlia e la regia è affidata a Giuseppe Patroni Griffi. Durante la conferenza stampa di presentazione le due attrici litigano e, anche a distanza di vent’anni l’episodio continua a far parlare. La Dellera, in un’intervista a La Stampa del 2009, descrive la Lollobrigida come "una persona molto competitiva, per niente umana, né generosa” e si chiede “perché accettò di fare quel ruolo di madre, quando era chiaro che lei voleva fare ancora la figlia”.

Negli anni ’90 si dedica sempre più all’arte ma nel 1999 decide di intraprendere anche la carriera politica accettando la candidatura alle Europee tra le fila dei Democratici di Romano Prodi ma non viene eletta. Nel 1996 riceve il David di Donatello alla carriera e nel 2006 un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo che lei aveva vinto per prima nel ’56. L’ultimo David le verrà consegnato nel 2016. A cinque anni prima risale, invece, l’ultima apparizione cinematografica con un cameo in Box Office 3D - Il film dei film diretto da Ezio Greggio. Il primo febbraio 2018 partecipa alla posa della stella che Hollywood le ha dedicato sulla Walk of Fame.

La tormentata vita privata

La Lollobrigida ha fatto parlare molto di sé soprattutto per la sua vita privata. Nel 2006, ospite in tv a Buona Domenica, ringrazia Berlusconi, perché aveva convinto Telecinco a non prenderla più in giro per la sua relazione con l'imprenditore spagnolo Javier Rigau, molto più giovane di lei e con il quale stava da 22 anni. In dicembre annulla il matrimonio dando la colpa alla stampa che “senza il minimo rispetto ha pubblicato false interviste a caccia di uno scandalo che non esisteva. Ci sono persone che si sono uccise per le calunnie di certi giornalisti. Che scrivono con una leggerezza crudele, pensando al titolo e non alle persone che distruggono”. Nel 2013 scopre di essere stata ingannata e di essersi sposata a sua insaputa con Rigau.“È una storia squallida. Mi ha fatto firmare una procura con l’inganno e mi ha portato un finto testamento in cui mi nominava erede universale”, rileva l’attrice che aggiunge: “Sospetto che durante la cerimonia di nozze, che si sarebbe svolta il 29 novembre 2010 a Barcellona, una donna abbia ricoperto le mie veci usando una procura che avevo rilasciato a Rigau per una causa civile contro un avvocato”.

Nel settembre 2014 il tribunale le dà ragione: il matrimonio era falso.“Quello è un imbroglione, ma la sua carriera di mascalzone finisce con il male che ha fatto a me”. Sempre nello stesso anno vince anche la causa contro il suo unico figlio, Andrea Milco Skofic, che aveva chiesto al giudice tutelare di essere nominato amministratore di sostegno. Recentemente il figlio Milko ci riprova e, insieme al nipote della diva, Dimitri Skofic, denuncia il manager Andrea Piazzolla di circonvenzione di incapace’ perché avrebbe condotto una vita di lusso con i soldi della madre. La Lollobrigida, in una lettera indirizzata al Capo dello Stato Sergio Mattarella, nel febbraio 2020, ha denunciato: "Ho lavorato e rappresentato l’Italia nel mondo per oltre 70 anni. Non mi merito un trattamento così ignobile. Alla mia età credo di meritare un po’ di tranquillità e non è lecito essere trattata come una criminale e come una persona incapace di intendere e di volere". E poi ha concluso: "Ho aspetto anni perché la giustizia facesse il suo corso. Mi sbagliavo e adesso hanno esagerato". In occasione delle elezioni Politiche 2022 Lollobrigida viene candidata alla Camera con la lista con Italia Sovrana e popolare, lista che include Azione Civile, il partito del suo avvocato, il noto ex pm Antonio Ingroia. La grande star non viene eletta perché la lista non supera la soglia di sbarramento del 3%.“Addio a una diva del grande schermo, protagonista di oltre mezzo secolo di storia del cinema italiano. Il suo fascino resterà eterno.

Ciao Lollo", è stato il messaggio di cordoglio espresso su Twitter dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

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