Alber Elbaz lascia Lanvin dopo 14 anni di successi

Un altro terremoto nel mondo della moda

Alber Elbaz lascia Lanvin dopo 14 anni di successi

Un altro terremoto nel mondo della moda. A meno di una settimana dall'addio di Raf Simons alla maison Dior, Alber Elbaz lascia Lanvin dopo 14 anni di successi. “L'ha deciso l'azionista di maggioranza del brand” ha scritto lo stilista in un clamoroso comunicato spedito dalla sua mail personale. Nella stessa nota Elbaz ringrazia tutti coloro che l'hanno aiutato a ricostruire il mito di Lanvin: dai collaboratori ai fantastici dipendenti dell'atelier passando per le clienti e per la stampa internazionale. Nato 54 anni fa a Casablanca e cresciuto in Israele dove si è diplomato in moda allo Shenkar College of Art, Elbaz ha lavorato per anni negli Stati Uniti prima di rientrare a Parigi dove è stato per una breve ma indimenticabile stagione il delfino di Yves Saint Laurent. Battuto sul filo di lana da Tom Ford, ha accettato di collaborare con Krizia a Milano. Rientra ben presto in Francia dove Shaw- Lan Wang, la magnate dell'editoria di Taywan che aveva acquistato il marchio Lanvin dall'Oreal, gli propone la direzione creativa di questo storico brand. Comincia così nel 2001 un sodalizio umano e professionale che sembrava indissolubile.

Elbaz riporta la maison agli antichi splendori conquistando i più ampi consensi di critica e pubblico. Non per niente il giro d'affari di Lanvin ha registrato per oltre un decennio crescite costanti fino a circa 250 milioni di euro pari a 276,3 milioni al cambio attuale. Il bilancio 2015 dovrebbe chiudere a circa 200 milioni di euro, pari a 221 milioni al cambio attuale, ma nell'ambiente si dice che questa flessione non sia tanto dovuta allo stile quanto alla crisi che ha colpito tutti i brand e agli scarsi investimenti pubblicitari di Lanvin. Sembra che il divorzio sia avvenuto proprio per questo: Alber avrebbe chiesto più volte alla signora di cedere la maggioranza del suo pacchetto azionario a qualche investitore in grado di sfruttare meglio il potenziale di Lanvin. “Auguro alla maison il futuro che le spetta tra i grandi marchi del lutto francese e spero che trovi presto un progetto imprenditoriale in grado di assicurarle il giusto slancio” conclude infatti nella sua nota. Di sicuro oltre a questo c'è il rifiuto alle nuove logiche dello stilismo. Elbaz ha sempre detto che il suo scopo nella moda è far sparire il vestito e far apparire la donna valorizzandola in tutta la sua bellezza.

Lo scorso 22 ottobre in occasione di un premio consegnato da Meryl Streep ai Fashion Group International's Night of the star ha rincarato la dose dichiarando: “Più che direttori creativi oggi siamo degli image maker il nostro compito è assicurarci che le donne risultino magnifiche nelle foto: il clamore sembra essere il nuovo credo mentre io preferisco sussurrare”. Poi è rientrato a Parigi dove sembra che martedì notte abbia svuotato il suo studio in Faubourg St. Honorè. Si attendono sviluppi anche perché già 4 anni fa Elbaz era in pole position per Dior dove non venne preso solo perché il suo pacchetto azionario nella società Lanvin era troppo pesante e quindi incompatibile con il ruolo di direttore creativo di un'altra maison.

Forse se n'è già liberato, di sicuro nessuno potrebbe fare meglio di lui e in ogni caso meno male qualcuno parla ancora di donne in questa specie di gioco crudele a metà strada tra Risiko e Monopoli che è diventata la moda.

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