Arriva Merlo: le news Rai modello «Repubblica»

Il giornalista diventa il vice di Verdelli nella direzione editoriale dell'informazione

La penna al vetriolo di Francesco Merlo in Rai. Ci mancava solo questo. L'editorialista di Repubblica nello staff che dovrebbe rivoluzionare il sistema informativo della tv di Stato. Il giornalista dovrebbe diventare il vice di Carlo Verdelli, da pochi mesi direttore editoriale per l'informazione. Altro vice dovrebbe essere Pino Corrias, noto scrittore, giornalista e attuale dirigente di Rai Fiction. A loro si aggiungerebbe per lo sviluppo dell'area digital Diego Antonelli, capo della redazione Immagini dell'Ansa e per 15 anni responsabile del sito Internet della Gazzetta dello Sport. Le notizie hanno fatto saltare sulle poltrone i consiglieri Rai riuniti ieri pomeriggio per approvare il nuovo piano industriale e all'oscuro di queste manovre. Apprese le indiscrezioni dai siti Internet e non dai vertici presenti, ne hanno chiesto spiegazioni al direttore Campo Dall'Orto: pare addirittura che il consigliere Siddi sia uscito dalla stanza per verificare la cosa (non si capisce con chi, visto che il dg era lì). I vertici Rai però non ufficializzano le scelte. In ogni caso, le decisioni, se verranno confermate, sono destinate a sollevare molte polemiche. In primo luogo perché i nuovi dirigenti - sia ben chiaro giornalisti di stimata professionalità - appartengono a un'area politica ben precisa, della sinistra vicina a Repubblica-L'Espresso, che, si sa, non è solo un giornale, ma una scuola di pensiero. Francesco Merlo ogni due per tre carica a pallettoni la sua tastiera contro la destra berlusconiana. E non solo, ovviamente. Verdelli, che lo vuole accanto a lui, pure era un editorialista di Repubblica, prima di essere scelto da Campo dall'Orto al vertice dell'informazione Rai. Invece Pino Corrias scrive sia per Repubblica sia per Vanity Fair, settimanale fondato e diretto da Verdelli medesimo, mentre Antonelli è stato alla Gazzetta dello sport, quotidiano di cui è stato pure responsabile Verdelli. Insomma il neo capo dell'informazione si sarebbe scelto uomini che conosce bene e di cui si fida.

Però - e questa è la seconda ragione delle polemiche - si tratta di un'altra infornata di dirigenti esterni (tranne Corrias, già in forze in Rai), a fronte di più di diecimila dipendenti.

Terza questione: cosa dovrà mai fare una task force di queste dimensioni e con nomi così altisonanti? Sulla carta dovrà dare una spinta innovativa al sistema informativo (tutto: dai tg, ai talk, ai programmi di infotainment), procedere al piano di razionalizzazione che prevede i tagli del numero di edizioni dei telegiornali e il rafforzamento di RaiNews24 (che non sarà più una rete solo all news) e infine scegliere i nuovi responsabili di Tg1, Tg2 e Tg3 guidati attualmente da Mario Orfeo, Marcello Masi e Bianca Berlinguer.

Però, come non ricordare la vicenda di Vespa con l'intervista al figlio di Riina che ha suscitato tanto scandalo e la promessa da parte di Campo dall'Orto che da settembre ci sarà sui programmi un controllo anche preventivo? A questi paladini della libertà dell'informazione toccherà fare i censori? E quale margine di manovra rimarrà ai responsabili di testata rispetto al vertice Verdelli&Co.?

In mezzo a tutti questi uomini, Verdelli in coda si è ricordato delle quote rosa: quattro giornaliste formeranno una mini-redazione, scelte internamente attraverso il job posting.

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