Cultura e Spettacoli

Assaporare su disco una cantata di Scarlatti

Nella complessa etichetta con cui i vassalli omaggiavano i regnanti nell'età del barocco spiccano le «serenate» (così denominate perché eseguite nel sereno delle notti). Erano allegorie d'occasione in musica, dove l'adulazione spingeva l'artificio retorico all'estremo. I viceré facevano a gara per esaltare l'onomastico del sovrano, nel caso che ci interessa Carlo d'Asburgo (il 4 novembre). Così il conte Carlo Borromeo Arese, che commissionò al celebre compositore Alessandro Scarlatti la cantata Al fragor di lieta tromba, dove Amore, Pace e Provvidenza si litigano il privilegio di aver favorito i trionfi del sovrano che naturalmente alla fine sono proclamati merito esclusivo del monarca. Non mancava quasi mai l'artificioso omaggio alla città dove le cantate erano eseguite, nel nostro caso, Napoli. Oggi potremmo immaginare video-serenate esaltanti le eroiche virtù degli antichi Pomili, o la folgorazione di Paolo di Tarso, per esaltare il pentastellato cresciuto a Pomigliano d'Arco o il suo apprendistato parasportivo allo Stadio San Paolo della bella Napoli. Ci vorrebbe però una colonna sonora magistrale come quella di Scarlatti padre, musica così sontuosa da procedere (quasi) indipendentemente dal testo.

Chi volesse sperimentare la distanza fra parole e musica può ascoltare la suddetta cantata nell'incisione che lo Stradella Consort (direttore Estévan Velardi) ha appena realizzato per Concerto Classic (la presentazione è oggi a Milano, presso la Galleria Alson di via San Maurilio alle ore 18,00).

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