Figli d'arte

Aurora Ramazzotti: "Oggi con i miei genitori mi apro molto di più"

La figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker è la protagonista della nostra rubrica “Figli d'arte”. La conduttrice è impegnata in radio, si dedica allo sport e rivela quel momento in cui ha rivoluzionato tutta la sua vita, in nome dello sport

Aurora Ramazzotti: "Oggi con i miei genitori mi apro molto di più"

Dopo l'esperienza in tv con il pomeridiano di “X Factor” e nello show di Canale 5 “Vuoi scommettere?”, Aurora Ramazzotti è in onda su Radio Zeta e RTL 102.5. “Ad oggi è importante che le persone che vogliono fare questo mestiere si occupino dell'intrattenimento a 360 gradi, come succede in America. - ci racconta Aurora - Io ho scelto inizialmente la strada televisiva, in questo momento faccio radio. Mi piace anche tanto cantare e sperimentare tutto ciò che è creatività. 'Nessuno nasce imparato' e dunque voglio imparare più cose possibili. Per tanti anni non ho mai pensato di fare questo mestiere, studiavo poi sono successe tante cose e alla fine è stato destino che dovessi intraprendere la strada dello Spettacolo”.

Dalla tv alla radio, cosa ti sta regalando questa esperienza?
“In radio non puoi gesticolare, fare le faccette perché è immediata e senza filtri. Con La Zac e Ferrari su RTL 102.5 sto facendo il Social Corner e mi diverto perché tra loro c'è una sintonia incredibile, lavorano insieme da tanti anni. Io non so ancora un ca*** e cerco di osservarli in ogni momento, mi sento una intrusa”.

Qual è la tua giornata tipo in radio?
“Appena arrivo guardo e studio la scaletta, scelgo le notizie del giorno e ci confrontiamo prima ovviamente. C'è un clima davvero divertente, mi prendono anche un po' in giro. A Radio Zeta abbiamo spazi più corti, ma c'è più libertà, con Marco Falivelli mi sono subito trovata bene perché è un giocherellone e io sono sempre stata l'amica dei maschi sin da piccolina. Lì alla radio sono tutti maschi, hanno iniziato a prendermi in giro dal secondo giorno. E' essenziale che ci sia un clima sereno e sei hai paura il lato creativo ne viene meno, è importante sentirsi a proprio agio con i colleghi”.

Come vedi il tuo futuro?
“Questo è il mio presente e il mio futuro, ma non voglio escludere il resto. Chi fa radio di solito in tv spacca perché è una scuola molto più difficile, non ti serve la telecamera sei tu con il microfono e il tuo collega. Tutto quello che farò e sto facendo è imparare il mestiere, ci sono le scuole che ti insegnano a fare tv, la radio ma non c'è niente di meglio che lavorare sul campo e quindi questo voglio fare. In questo Paese c'è il limite artistico: se fai tv non puoi fare nient'altro. Ma non funziona così in Germania, in America e Sudamerica, anzi ti apprezzano nel tuo ruolo poliedrico di attore, presentatore e musicista. Qui non c'è questa cultura: se sai fare tv fai tv, se sai cantare canti e basta”.

Mai più televisione?
“Ci possono essere dei casi in cui una strada rimane in stand by e si ha l'occasione di passare ad un altro mezzo di comunicazione, perché porci dei limiti? Siamo tutti qui per imparare sempre nuove cose. Siamo amati dal pubblico per quello che sai fare e per quello che vuoi comunicare”.

I tuoi genitori Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, ti hanno sempre appoggiata?
“Inizialmente dovevo andare alla mia scuola dei sogni a Londra, ma non mi hanno presa. In concomitanza è arrivata una proposta televisiva (il Daily di X Factor, ndr) dovevo dare una risposta al volo, entro una settimana. Sono state presa a 18 anni appena compiuti, non avevo ancora la disciplina giusta, come è normale che sia, ma l'ho fatto e l'ho fatto bene, mi sono impegnata e l'ho fatto per tre anni, l'ho amato tantissimo quel lavoro. In questo i miei genitori mi sono sempre stati di supporto e non si sono mai permessi di intralciare il percorso”.

Vi confrontate sempre?
“Adesso che sono più grande penso a quello che loro hanno fatto per me. E' stato difficile perché i genitori pensano sempre ai figli che si facciano del male, le critiche, poi io continuo sempre ad essere a paragonata a mia madre. Io vorrei crearmi il mio mondo, sono stato fortunata e al tempo sfortunata ad avere due genitori con una caratura eccezionale. Li amo, voglio imparare da loro, sono la loro fan numero 1, però non vuol dire che io sia come loro. Anche io ho scelto una strada impegnativa, mi hanno detto sempre 'ok, fai', mi danno un consiglio nel momento giusto ma adesso sono molto più aperta con loro su tutto perché ho una consapevolezza diversa rispetto agli inizi. Sono sempre stati super partes”.

E che genitori sono stati per quanto riguarda la vita privata?
“Ovviamente sulla disciplina è un altro discorso perché sono sempre stata molto distratta sempre in ritardo, mi svegliavo tardi, c'erano moltissime cose che non capivo, tutto questo incideva sulla mia vita, ma anche sui miei obbiettivi. Nel momento in cui tutto questo svanisce e inizi a svegliarti presto, ad esempio, perché ti sembra di perdere tempo ed occupi il tuo tempo a fare delle cose per renderti migliore, vuol dire che si è sulla giusta strada”.

Quanto sei cambiata in questi anni?
“Non so se c'è stato un giorno anche perché c'è stato un bel cambiamento, a volte guardami indietro mi spavento perché ero diversa. Prima rischiavo di 'perdermi' perché comunque è normale, crescendo in una famiglia di questo tipo e in un contesto particolare. Ci sono molti esempi nel mondo, ed è facile lasciarsi trasportare da queste situazioni però allo stesso tempo vivevo con una leggerezza mentale che non so spiegarmi: io stavo bene, non mi preoccupavo. Le mie preoccupazioni non erano quelle di oggi, non mi fregava nulla perché stavo bene così”.

Qual era il tuo obbiettivo?
“Il mio unico obbiettivo era divertirmi ed ero superficiale sul mangiare bene, stare in forma, andare in palestra, fare e disfare mille cose. Vivevo bene, avevo la mia dimensione, però allo stesso tempo non sentivo nulla, non me rendevo conto. Quindi è stato un processo di evoluzione graduale, non si può cambiare da un giorno all'alto. Dipende anche dal carattere. Ad esempio, ci sono fumatori che smettono all'improvviso e altri gradualmente, poi magari ricominciano. Io sono capace di mettere un punto e basta finisce lì, ci devo arrivare alle cose”.

C'è qualcosa o qualcuno che ti ha dato la spinta giusta?
“La cosa principale è stato lo sport e penso che mi abbia cambiato completamente l'ottica della vita un po' perché sono sempre stata esteta, anche dal punto di vista fisico, conseguenza di essere cresciuta ed essere bersagliata e paragonata a mia madre, ma non mi ha dato fastidio. Però i miei momenti di crisi li avevo. Questa cosa mi ha condizionato anche nella crescita adolescenziale. Adesso ho trovato un equilibrio perfetto, non c'è nessuno che riuscirà a scalfirlo”.

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