“L’idea m’è venuta mentre recitavo Cyrano de Bergerac. Anche quello un personaggio caratterizzato da un difetto fisico. Ebbene: Cyrano lo recitavo senza il famoso, enorme naso; trasformavo la sua deformità esteriore in un groviglio dell’anima”. Così, quando ad Alessandro Preziosi hanno proposto La Bella e la Bestia – che racconta una mostruosità fisica posta in contrasto con la nobiltà interiore - ancora una volta l’attore ha pensato di rinunciare alle orride fattezze del protagonista, per puntare, invece, sulla deformità del suo cuore. “Ecco perché nella fiction che vedrete stasera e domani su Raiuno, la Bestia non sarà più un mostro repellente. Ma una sorta di crudele principe, il cui volto è, solo parzialmente, coperto da una maschera d’argento”.
Non è la prima volta che la Lux Vide (dopo Pinocchio, Le mille e una notte e Cenerentola) rivisita una favola per trasformarla, da semplice racconto per bambini, a fiction anche per adulti: “Perché le favole sono, in fondo, archetipi che appartengono proprio al mondo dei grandi –osserva Preziosi- E attraverso l’esperienza del bene e del male, aiutano gli stessi bambini a diventare adulti”. Ecco allora la celebre vicenda trasferita dal mondo atemporale delle fiabe ad un maniero francese del 700 (in realtà il piemontese castello di Agliè), dove vive il principe Leon che, già vittima d’un terribile incendio, copre con una maschera il volto sfigurato, e dove capiterà l’ingenua Bella, che inizialmente inorridita dal misterioso padrone di casa (sospettato d’aver anche commesso un omicidio) riuscirà a scoprire oltre la sua malvagità un’insperata tenerezza d’animo, e, grazie al proprio amore, a salvarne la vita.
Perché, come dice Preziosi, “La bellezza è il risultato dei sentimenti che uno vive”. Il meccanismo della vicenda rimane lo stesso, insomma; “ma –osserva il protagonista- unendo alla tensione della fiaba originale il romanticismo di un tema d’amore classico (la donna fragile che riesce a salvare l’uomo apparentemente molto più forte di lei) questa Bella e la Bestia si trasforma in una fiction per tutta la famiglia”. E d’un genere piuttosto raro. “Sono poche, in effetti, le miniserie che traggono ispirazione dalle favole. Forse perché si pensa che le favole siano solo roba da bambini”. Eppure questo genere di rilettura non è ignoto al grande cinema d’intrattenimento: “Si moltiplicano i film hollywoodiani in cui Biancaneve o Cenerentola diventano eroine di trasformazioni soprattutto interiori. E sono anni che i cartoon della Disney rileggono i loro protagonisti come uomini che devono tornare ad essere sé stessi. E, in questo modo, riuscire a diventare migliori”.
Sono stati questi, quindi, i motivi per cui Preziosi ha accettato
di trasformarsi in un principe da favola? “No. Molto più prosaicamente ho pensato di fare come come Johnny Depp, quando ha girato Pirati dei Caraibi. Lavorare finalmente in un film che potessero vedere anche i miei figli”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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