Cultura e Spettacoli

Celentano e l’elogio alla metafora: immigrazione, Sardine, Capitoni e “Capitani”

Una puntata quella di Adrian in cui si parla e si canta e dove quello che sembra non è. La politica la fa da padrone mentre si cantano le sue canzoni tra Morgan che lo elogia e i tre giornalisti che lo fanno raccontare.

Celentano e l’elogio alla metafora: immigrazione, Sardine, Capitoni e “Capitani”

Il vecchio detto “Pulcinella scherzando diceva la verità” sembra essere stato adottato da Adriano Celentano che nella penultima puntata di "Adrian" ha capito il meccanismo per raccontare le sue idee, dando al pubblico quello che chiede: una vecchia versione di sé, tra canti balli e rock and roll, intramezzato da brevi siparietti colmi di doppi sensi e significati.

Come quello degli inesistenti, “raccontato” con Ilenia Pastore e Gigi e Ross. “Gli inesistenti sono esseri ridenti in missione di Dio, li riconosci da lontano perché infondono l’allegria” dice Celentano mente Gigi e Ross nel “bar del palcoscenico” raccontano in chiave ironica, l'intolleranza: “Voi andate via, andate a casa vostra”.

Ilenia Pastorelli poi gli dà lo spunto per parlare della situazione strutturale del nostro paese. “Quale strada devo prendere?” chiede ad Adriano. “Gira a sinistra oppure a destra se non le piace la sinistra” riferendosi ai partiti politici. “Lei cosa mi consiglia?" "Senz’altro quella dove il viadotto non crolla e la gente muore e d’altra parte l’italia vive di profitto”.

Arriva la stoccata ai 5Stelle quando sempre al bar con Gigi e Ross si parla di “reddito di inesistenza”. Parte un rock’n roll, ma poi il pensiero va ad Ilaria Cucchi: “Quelli che dicono ti auguro la morte o minacciano di morte la sorella di Stefano Cucchi quel ragazzo che hanno massacrato di botte fino a farlo morire in carcere, non si rendono conto di quale portate è il rischio che stanno correndo. Come fate a non capire che siete voi a vendere la vostra vita e non quella di Ilaria lei è salva, perché il vero nemico non è lei ma l’odio che vi sta divorando. Dio esiste davvero non è uno scherzo e quando saremo di fronte a lui allora sono guai. Voi non avete la più pallida idea di quando sarebbe grande la vostra gioia se scriveste una lettera d’amore ad Ilaria. Di poche parole ne bastano quattro: ciao Ilaria lettera d’amore". E inizia “L’emozione non ha voce

Morgan e l’elogio ad Adriano

Arriva Morgan che canta “Un bimbo sul leone”. “Posso farti un complimento? - chiede a Celentano -Pensavo che tu fossi un sogno, invece io posso toccarti quindi tu sei esistente, anche se sei un sogno ” e lo paragona a Pasolini, Moravia e UngarettiI grandi della nostra cultura che sono morti, e invece Celentano c’è. Negli anni ’60 tutto pendevano dalle labbra di Elvis Presley, ma tutti imitavano il vestito, i capelli, ma non ne capivano il messaggio. Celentano è stato l’unico che ha fatto ol rock ’n roll vero. Celentano è il rock. Mi piace il suo libero pensiero lui è uno smontatore, lui smonta la macchina dello spettacolo perché fa entrare la verità e come può non piacere uno cosi?

Ti riferivi alla Rai? - le chiede Celentano sul concetto dello "smontatore" - Fino a quando in televisione ci sono i politici non si può smontare la tv perché la smontano loro. Se alla Rai non ci fossero i politici, ma persone normali non ci sarebbero baratti, perché invece ora ci sono

I giornalisti le Sardine e il Capitone “Capitano”

Ricomincia la musica che dà il tempo a tre giornalisti di salire sul palco e sedersi intorno al tavolo di legno dove si accomodano tutti gli ospiti. Sono Francesca Fialdini, Chiara Geroni e Luca Somma. Che cominciano a fare domande ad Adriano usando metafore. “La gente si chiede perchè parli poco di politica, io comprendo, ma vedendo il mare, e non parlando di politica ti chiedo di parlare di pesci. Ti piacciono le sardine?” Chiede Luca Somma riferendosi al nuovo movimento di sinistra.

Molto mi piacciono - risponde Celentano- perché vanno controcorrente hanno un pregio importante ed è importante andare controcorrente”. Il giornalista continua a parlare di “pesce”, e questa volta parla di Capitano, o meglio “Capitone”, ma è evidente il riferimento a Matteo Salvini: “Ti piace?” “Il Capitano scusa il “Capitone” - risponde Celentano - avrebbe potuto piacermi all’inizio quando la gente aveva paura, perché la gente ha paura, però poi dopo c’è stata qualche…” e tronca la frase facendo capire che il suo pensiero va molto oltre.

Si parla poi di migranti e la domanda che gli viene posta è se le persone che fuggano da una guerra hanno già sofferto abbastanza… “Sì, secondo me a Lampedusa non ci vorrebbero solo quelli che accolgono, ma ci vorrebbe delle guardie con i cannocchiali, che li vedessero e andassero incontro per farli sbarcare, non si può lasciare la gente dieci, dodici giorni su una barca dopo quello che hanno passato”. E dagli animali che vivono nei lager, si passa al discorso tanto caro a Celentano, quello dell’odio: “Quando qualcuno ti insulta sarebbe semplice rispondere allo stesso modo, ma la cosa grandiosa sarebbe quella di capovolgere in amore. E’ un trionfo quando si riesce a fare questo”.

E prima della fine un invito, quello a seguire l'ultima puntata “Vi consiglio di guardarla, perché succederà di tutto

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