Cultura e Spettacoli

"A cena da Maria Latella", padrona di casa fra ministri, attori, imprenditori e vip

Nel primo "dinner talk" della nostra tv i discorsi si alternano alle portate

"A cena da Maria Latella", padrona di casa fra ministri, attori, imprenditori e vip

«È un'ossessione recente quella di frequentarsi solo tra persone che la pensano come noi o che fanno il nostro stesso lavoro. Un tempo le cene erano organizzate in maniera diametralmente opposta. È esattamente quello che ho fatto nel mio programma. Ambiti, competenze e idee differenti, generazioni diverse... Solo così, a mio avviso, diventa stimolante la conversazione. E anche se, proprio come durante le cene a casa, molto succede d'imprevisto, non cerco mai di far succedere l'incidente. Sono trent'anni che in tv vediamo liti vere o presunte. Non mi interessa. Trovo siano il contrario dell'interesse per la conversazione. Il piacere di stare a tavola con qualcuno, parlando, è una cosa che la pandemia ci ha tolto. Per questo ho pensato di riprendermelo in tv». Racconta così, Maria Latella, lo spirito di A cena da Maria Latella, il primo dinner talk della televisione italiana, che chiude domani 24 febbraio (è andato in onda per 6 puntate dal 20 gennaio in prime time su Sky Tg 24), ma potrebbe tornare presto vista l'accoglienza della prima serie.

Quattro personaggi del mondo della cultura, dell'imprenditoria, della politica, riuniti attorno a un tavolo a discorrere di vari temi (presentati assieme al menù: antipasto, piatto forte e domanda finale servita assieme al dolce), concedendo buono spazio alla divagazione, bevendo e mangiando davvero (i deliziosi piatti cucinati dai ragazzi del Tecnico Alberghiero Vespucci). La tartare di ricciola e il caro bollette, la scomposta (intesa come dessert) e la situazione scomposta dell'Italia (erano i giorni dell'elezione del Presidente della Repubblica), i carciofi e la crisi del gas... «La gente, a tavola, appare diversa, più rilassata e spiritosa. E poi man mano che l'atmosfera si scioglie, vengono fuori intuizioni belle e lati della gente che spesso in uno studio tv non si affacciano» spiega ancora la giornalista Maria Latella. «Il leader di Azione, Carlo Calenda, per esempio, è stato simpaticissimo». Ma anche il regista Gabriele Muccino, l'attrice Francesca Reggiani, l'ex direttore di Raiuno Giancarlo Leone e lo scrittore Giancarlo De Cataldo, l'ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi, l'attrice Pilar Fogliati, Guido Crosetto di Fratelli d'Italia e Francesco Boccia del Partito democratico, le star di YouTube e gli imprenditori, i sociologi e gli amministratori delegati... E confessa Latella: «Non ho voluto uno studio televisivo ma un appartamento, che tra l'altro è quello sopra a casa mia, quindi è praticamente identico. Sembra di stare nel mio soggiorno e ci sono anche alcuni dei miei pezzi. Proprio perché volevo che l'atmosfera fosse giusta ad accogliere, a mettere tutti a proprio agio». L'ultima puntata è già in zona 8 marzo e quindi si parla di parità di genere con personaggi che per storia e competenza ha senso si riuniscano attorno a quel tavolo: la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti, il giornalista del Corriere della Sera, Fabrizio Roncone, l'ex ministro dell'Economia e delle finanze, Giovanni Tria (che aveva voluto nel suo ministero tutte donne), l'attrice Paola Minaccioni. E chiacchierando, oltre al resto, è emerso un tema: il fatto che, a differenza degli altri Paesi europei (Francia, Inghilterra, Germania), ai vertici della politica italiana ci sono solo donne di destra. Troveranno, gli ospiti, una risposta attorno al tavolo?

Intanto Latella ha molto ben chiaro cosa debba fare una brava padrona di casa: non parlare troppo ma dare voce ai commensali, concedere lo stesso spazio a tutti gli invitati, occuparsi, con discrezione, della regia della cena e dei passaggi della conversazione. E poi i quadri, i libri dietro le spalle, i vasi di fiori, le commistioni, il buon cibo e il buon vino. Senza risse e senza fretta. Sapete quando si dice bisogna saper stare a tavola...? Basta solo attendere l'invito. Farsi un tampone e segnalare intolleranze. R.S.V.

P.

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