Che fiction sarebbe se Ciro fosse il sicario di don Matteo...Il convegno su cinema e serie tv

In prima fila c'erano Massimo Scaglioni e Luca Barra, autori della ricerca condensata in Tutta un'altra fiction (Carocci) e al loro fianco Maria Pia Calzone e Marco D'Amore, alias donna Imma e Ciro Di Marzio di Gomorra. La serie. Tra i relatori il gotha della produzione seriale italiana e non solo, Riccardo Tozzi di Cattleya, Carlo degli Esposti di Palomar e Lorenzo Mieli di FremantleMedia. Poi Aldo Grasso e Mariarosa Mancuso del Foglio, Andrea Scrosati vicepresidente Cinema, intrattenimento e news di Sky Italia e Nils Hartman, direttore delle produzioni originali e dei canali cinema della stessa emittente. «Vedo presente Marco D'Amore, Ciro “l'immortale” di Gomorra, ma siccome è tutta un'altra fiction - ha detto Grasso citando il titolo del volume - mi piacerebbe che una volta all'uscita dalle Vele di Scampia incrociasse don Matteo e facesse il suo lavoro...». Risata generale del pubblico dell'Aula Magna dell'università Cattolica di Milano, sede del convegno. Poco prima Mancuso aveva tracciato il ribaltamento realizzato dalla serie, meglio del film, a sua volta meglio del libro. Un tempo all'uscita dai cinema si sentiva spesso ripetere che «il libro era meglio del film». Poi, con analogo snobismo si è cominciato a dire «Non guardo la televisione». Nel nostro cinema d'autore ci sono registi soddisfatti quando gli spettatori escono dalle sale senza aver capito bene che cos'era il film che hanno visto. Gomorra fa giustizia di questi luoghi comuni e di questi snobismi. A quel punto si è alzato D'Amore rendendo l'idea di cosa significa tutta un'altra fiction: «Sollima ha visto in me Ciro quando pesavo venti chili di più e avevo una barba da Mosè. Anche la Rai mi ha convocato tempo fa. “Tu sei l'attore del momento”, mi hanno detto.

Dovevo essere il protagonista di una miniserie, una figura positiva. Ma poi quando mi hanno visto con la testa rasata mi hanno detto che no, non se ne faceva nulla, anche perché avevo recitato un ruolo da cattivo...».

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