Cultura e Spettacoli

Da chimico a giudice. Cranston, uomo in lotta per salvare la famiglia

Da febbraio nella nuova serie "Your Honor" farà di tutto per aiutare il figlio. Oltre la legge

Da chimico a giudice. Cranston, uomo in lotta per salvare la famiglia

Bryan Cranston torna ad esplorare la parte più oscura dell'animo umano in Your Honor, serie che lo vede di nuovo protagonista del piccolo schermo dopo il successo planetario di Breaking Bad.

Se nella famosa serie drammatica andata in onda dal 2008 al 2013 Cranston interpretava un professore di liceo che decide di dedicare le sue conoscenze di chimica alla produzione di droga sintetica, in questo nuovo progetto - in onda in Italia, da febbraio, su Sky e Now TV - sarà Michael Desiato, un rispettato giudice di New Orleans il cui figlio sarà coinvolto in un terribile incidente stradale che darà il via a una trama fatta di bugie, inganni e scelte impossibili.

Creata e sceneggiata da Peter Moffat e basata su una serie israeliana, la mini-serie vede nel cast anche Michael Stuhlbarg (Chiamami col tuo nome) e Hope Davis (Captain America: Civil War) nei panni di Jimmy e Gina Baxter, coppia a capo di una temuta famiglia criminale con cui Michael Desiato avrà, suo malgrado, a che fare.

Cranston, che è anche produttore esecutivo della serie, ha raccontato durante un'intervista concessa alla rete televisiva Nbc di questo nuovo progetto le cui riprese hanno coinciso con lo scoppio della pandemia. Lo stesso attore era stato colpito dal Covid lo scorso marzo. Lui e la moglie, l'attrice Robin Dearden, sono stati la seconda coppia dopo Tom Hanks e Rita Wilson, a rendere pubblico il loro stato di salute. «Sia io che mia moglie abbiamo per fortuna avuto sintomi lievi dice l'attore Il più importante ha riguardato la perdita di gusto e olfatto, ancora oggi recuperati solo in parte». Cranston scherza sulla competizione a distanza ingaggiata con Tom Hanks per la donazione di plasma utile per curare altri malati. «È stato lui a suggerirmi di farlo. Dopo qualche mese gli ho chiesto quante volte l'avesse donato, mi ha detto che aveva fatto un paio di donazioni. Io quattro, poi non è stato più possibile perché con il passare del tempo la forza dei tuoi anticorpi diminuisce. Non è una gara, ma l'ho vinta io». Severissimi i protocolli anticovid sul set della serie tv dopo la sua guarigione. «Tutti andavano in giro con uno scudo di plastica dal collo in su, come i collari a imbuto dei cani. Io ho sessant'anni e, non so se è l'età o i troppi concerti rock ascoltati da ragazzo, fatto sta che non sentivo nulla di quello che mi dicevano da dietro quel coso».

Del suo personaggio in Your Honor e della somiglianza del percorso umano intrapreso sia da Michael Desiato che da Walter White dice: «Evidentemente mi piacciono i personaggi in qualche modo danneggiati. Gente che però sta cercando di fare quella che ritiene essere la cosa giusta per aiutare gli affetti più cari». La famiglia al primo posto, sembra essere questo il punto di contatto fra il personaggio che interpreta oggi e quello che l'ha portato, quasi dieci anni fa, a vincere quattro Emmy Awards, gli Oscar della televisione. Era da allora che non si avvicinava al piccolo schermo. Nel frattempo ha fatto teatro (ed è stato premiato con un Tony Award) e cinema, conquistando una nomination agli Oscar per Trumbo, la storia dello sceneggiatore degli anni Cinquanta la cui carriera venne quasi annientata dalla creazione della famosa lista nera degli artisti accusati di simpatie comuniste all'epoca del maccartismo. «Dopo i sei anni di Breaking Bad, avevo deciso di prendermi una pausa dalla televisione. Per questo ho atteso sette anni prima di tornare a questo mezzo, anche se per me non è mai una questione di forma ma di sostanza, di qualità delle storie da raccontare». Cranston analizza il successo planetario di Breaking Bad e di quel personaggio che decide di stravolgere la sua vita cambiando personalità e valori di vita. «Credo che la gente in qualche modo si sia ritrovata in lui, nelle sue sofferenze, nella lotta giornaliera per provvedere alla sua famiglia. Il pubblico ha simpatizzato con lui perché in fondo si trattava di un brav'uomo, un essere umano in qualche modo sconfitto dal sistema. Quell'uomo ha cambiato la mia carriera.

Sicuramente farà parte della prima frase del mio epitaffio: È morto Bryan Cranston, conosciuto come Walter White di Breaking Bad».

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