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Dal cinema alla tv. Ecco la preistoria della saga immortale

Domani su Prime Video inizia la serie. Ambientata prima delle due trilogie

Dal cinema alla tv. Ecco la preistoria della saga immortale

Amazon ha speso 715 milioni di dollari per realizzare gli otto episodi della serie. Il Wall Street Journal ha calcolato che per pagarli sono stati utilizzati circa 5,1 milioni di abbonamenti Usa (a 139 dollari di media). Nel costo sono compresi i 250 milioni di dollari spesi per ottenere i diritti, vincendo le eventuali velleità di HBO e Netflix.

Che Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere sia la serie evento del 2022 non dipende soltanto da una questione di soldi e di ricavi che potrebbero arrivare da merchandise e annessi. Lo è soprattutto per le grandi aspettative di vedere come l'universo creato da Tolkien possa rendere sul piccolo schermo, dopo le fortune su quello grande. Ora l'attesa è finita. Domani si parte e tutti gli abbonati di Prime Video potranno vedere gli episodi della prima serie che è ambientata ben prima delle storie di Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.

Prima di tutto, va precisato che la sceneggiatura è liberamente ispirata alle opere di Tolkien, ma gli autori si sono presi più di una libertà. Inutile, quindi, aspettarsi la totale fedeltà ai libri. La serie televisiva è ambientata nella Seconda Era della storia della Terra di Mezzo e alla stampa sono stati mostrati in anteprima mondiale i primi due episodi che fanno capire molto di ciò che ci aspetta, da domani, su Amazon Prime Video. Gli altri 6 episodi verranno rilasciati, man mano, ogni venerdì, e presenteranno di volta in volta i vari protagonisti. Il che, come avviene in questi casi, porta a un ritmo più lento, necessario per far metabolizzare al pubblico persone, luoghi, intrecci e storie.

Ritroveremo alcuni personaggi cari all'universo cinematografico de Il Signore degli Anelli. Come la guerriera elfica Galadriel che nell'adattamento su grande schermo di Peter Jackson era interpretata da Cate Blanchett, mentre ora ha le fattezze della britannica Morfydd Clark, dallo sguardo magnetico. Perso il fratello, Galadriel è convinta che Sauron sia ancora vivo, anche se da anni non dà più segni della sua presenza. Le sue ricerche, infatti, non portano a nulla ed è costretta, dal gruppo, a ritornare a casa, dove l'aspetta l'amico mezzelfo Elrond. Poi è la volta dei Pelopiedi che, bando allo scetticismo, sono una piacevole sorpresa, a partire dalla giovane Nori che si troverà alle prese con uno straniero, precipitato dal cielo da una meteora in fiamme. E c'è il rapporto tra elfi e umani e la loro (a volte forzata) alleanza, con supposti intrecci amorosi. Ovviamente, non potevano mancare Celebrimbor, il fabbro elfico che ha forgiato gli Anelli del Potere che sono al centro della trama e il regno dei Nani, con re Durin.

C'è molto di più, ovviamente, già soltanto nei primi due episodi, e sarebbe un delitto svelare ulteriori dettagli. Invece, val la pena sottolineare che, dal punto di vista tecnico, sia la fotografia, sia le ambientazioni, per non parlare dei costumi, sono davvero da blockbuster cinematografico. Fin dalle prime scene si viene catturati dal mondo creato da Tolkien e le sfide ambiziose di chi ha prodotto questo kolossal sembrano tutte vinte.

Certo, visti al cinema, dove sono stati proiettati i primi due episodi, la resa è certamente esaltata. Come sarà, invece, la riproduzione su un tablet, uno smartphone o anche solo nella tv di casa? Dal punto di vista della spettacolarità, indubbiamente ci troviamo davanti a un'opera importante, ben studiata a tavolino. Nonostante la difficoltà iniziale a decollare che, come detto, è un dazio da pagare nella prima stagione, una volta calatisi nella storia, si ha voglia di andare avanti, all'episodio successivo.

Ogni popolo viene caratterizzato nel migliore dei modi e anche le ambientazioni sono curate con estrema cura. Considerando quanto non sia facile rendere l'interconnesione dei mondi creati da Tolkien, questi primi due capitoli hanno la capacità ipnotica di condurti per mano in quell'universo, come se li conoscessi da sempre. E, da quel che si è potuto vedere, non si è trascurato l'approfondimento di ogni singolo protagonista. Cosa che, nello spazio limitato di un film, purtroppo non sempre (anzi, raramente) viene fatto.

È evidente, poi, la scelta di usare un taglio adatto alle famiglie. Si tratta di un prodotto per il salotto di casa e che serve per strizzare l'occhio a un pubblico eterogeneo, e non soltanto ai fan della saga. Forse, meno cupo di quello che si poteva immaginare e anche meno crudo, ma non meno incisivo.

Insomma, da ciò che si è potuto vedere, una scommessa ampiamente vinta.

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