Ciro Palumbo ci ammonisce con i miti greci e i supereroi

Emanuele Beluffi

Ciro Palumbo è un pittore nato a pane e fumetti. È anche amante della classicità e di quei Maestri un po' maudit della pittura, fra Simbolismo, Metafisica e Romanticismo, come Böecklin e De Chirico. Ma Palumbo è anche pop, non tanto nel senso warholiano, quanto nel suo senso più semplice: popolare, appunto. In lui i Supereroi si ergono al rango degli eroi del mondo classico, con un tributo a quelli della storia della pittura. Ecco allora, sullo sfondo di un frammento di paesaggio della metafisica dechirichiana, un eroe greco, forse Aiace, tiene fra le mani uno scudo con il logo di Superman, mentre una maschera stilizzata di Spiderman sovrasta un accenno del celebre L'isola dei morti di Arnold Böecklin. Per Palumbo in questi giorni doppio appuntamento: a Milano, al Mondadori Store di piazza Duomo nell'ambito del progetto StArt a cura di Angelo Crespi, fino all'11 novembre.

E a Roma, da oggi fino al 25 novembre, all'interno dello Stadio di Domiziano, sito archeologico in Piazza Navona e patrimonio UNESCO, con The strength of gods and heroes (La Forza degli Dei e degli Eroi), mostra prodotta e organizzata da Canova e curata sempre da Angelo Crespi.

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