Il "cold case" di Giuliano de' Medici

Nel nuovo libro di Barbara Frale si raccontano i misteri della congiura dei Pazzi

Il "cold case" di Giuliano de' Medici

Urla, sacrileghi pugnali levati in una chiesa, sangue a fiotti, la folla presa dal panico. Tutto comincia con attimi di violenza efferata. Firenze, domenica 26 aprile 1478. Durante una messa solenne celebrata dal giovanissimo cardinale Raffaele Riario, una congiura di ottimati tenta di estinguere per sempre la casata dei Medici. Lorenzo, che diventerà il Magnifico, riesce a sfuggire, non così il fratello minore Giuliano: si sono da subito accaniti contro di lui levando le lame Francesco de' Pazzi e Bernardo Bandini Baroncelli, riducendolo in fin di vita.

Lorenzo, rifugiato in sacrestia e soccorso dal popolo, scatena la sua ira, sangue chiama sangue. Mentre infuria la vendetta, la città, culla dell'arte e della poesia rinascimentale, per lunghe settimane vedrà le sue strade percorse da ogni tipo di violenza, i cadaveri dei congiurati penzoleranno dal Palazzo della signoria. Ma una volta restaurato il potere mediceo un grande dubbio resta nell'aria. Perché i congiurati si sono accaniti prima su Giuliano de' Medici? Quali colpe poteva aver commesso, perché rappresentava un pericolo? In fondo l'egocentrismo di Lorenzo, la sua tendenza ad accentrare le decisioni lo avevano condannato a rimanere sempre in secondo piano, sebbene fosse amato e ammirato per la sua forza e bellezza.

Su questo tema indaga il nuovo romanzo storico di Barbara Frale, nota medievalista prestata alla letteratura. Si intitola Cospirazione Medici (Newton Compton, pagg. 284, euro 9,90), sarà in libreria da oggi, e il Giornale ne anticipa un estratto (in cui si racconta proprio il momento cruciale dell'agguato). La Frale, già autrice di un altro fortunato romanzo sulla famiglia fiorentina (In nome dei Medici), compulsando con attenzione le fonti d'epoca ipotizza che a spingere i congiurati prima contro Giuliano abbiano potuto contribuire oscuri moventi personali.

Se fosse una passione sentimentale ad aver deciso la tragica sorte del cadetto di casa Medici? Era notoria la sua passione verso Simonetta Cattaneo, tanto quanto erano note le sue liaison con donne di ceto molto più basso (ebbe anche un figlio riconosciuto dopo la sua morte, Giulio, che divenne Papa).

Non diremo di più al lettore per non rovinargli la lettura ma quella sviluppata nel libro è un'ipotesi affascinante, se non vera, verisimile.

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