Cultura e Spettacoli

Con "Il Collegio" i ragazzi tornano nel 1968

Dal 12 febbraio arriva la terza edizione del documento-reality molto amato dai teen ager (ma anche dalle loro mamme) che porterà gli alunni de “Il Collegio” indietro fino al 1968

Con "Il Collegio" i ragazzi tornano nel 1968

Dopo il successo delle due precedenti edizioni, torna “Il Collegio” dal 12 febbraio su Rai 2. Quest’anno un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 17 anni torneranno indietro fino al 1968, anno ricco di cambiamenti dove il mondo dei giovani era in subbuglio.

Questa nuova ventata rivoluzionaria riuscirà a superare i cancelli del severo collegio Convitto di Celana a Caprino Bergamasco dove esistono regole ferree e una grande disciplina? A questa domanda risponderà la nuova edizione, di cinque puntate realizzata in collaborazione con Magnolia che è diventata un vero e proprio cult.

Anche quest’anno sarà Giancarlo Magalli la voce narrante e racconterà la vita di 9 ragazzi e 9 ragazze lontani sia da casa ma anche e soprattutto da smartphone e computer. Un esperimento sociale ed educativo molto lontano dalla quotidianità da cui provengono questi ragazzi. Le precedenti edizioni erano ambientate nel 1960 e ’61, quest’anno invece la nuova classe si trova alle prese con un nuovo tipo di scuola media, nata dalla riforma del 1962, dove alcune materie sono state eliminate e alcune aggiunte. Non c’è più lo studio del latino, ma esiste l’educazione civica.

Compare per la prima volta l’Educazione Artistica e il canto corale diventa Educazione Musicale. Il collegio quindi diventa ancora più severo, per arginare l’ondata di rivoluzione che arriva dall’esterno, e tutti gli studenti devono sottoporsi ad un test d’ingresso. I ragazzi quindi respireranno questa dicotomia tra l’esterno rivoluzionario e l’interno ancora più duro. Soprattutto dopo il discorso iniziale del severo Preside Paolo Bosisio, che avverte tutti gli studenti che i venti rivoluzionari rimarranno fuori dalla scuola.

Nonostante questo nelle lezioni di Italiano, Storia, Geografia ed Educazione Artistica si comincia a parlare del tema della rivoluzione, da quella non violenta di Gandhi, a quella Russa e tra gli studenti comincia a crescere il desiderio di cambiamento. Nella scuola oltre il preside ci sono 7 professori e due sorveglianti che sono stati scelti con una dura selezione per far rispettare le regole dell’epoca. Il tema della disciplina infatti è fondamentale nel programma, e sottolinea la differenza tra la modalità educativa dell’epoca e quella attuale.

Un grande impegno per i ragazzi scelti che vengono da un’epoca altamente tecnologica e che devono totalmente abbandonare, così come i capelli che verranno tagliati secondo lo stile dell’epoca. Inoltre dovranno indossare la divisa e tenere i dormitori in ordine rispettando orari molto severi. Alla fine i ragazzi sosterranno l’esame per ottenere la licenza media di fronte ad una commissione costituita da tutti i loro professori. Il giudizio finale, terrà conto non solo dell’esame finale, ma anche dei voti ottenuti durante il percorso e della condotta generale.

Tutto questo porterà molto subbuglio, e già dalla prima settimana usciranno le fragilità, e i caratteri degli studenti e le loro modalità di entrare in una dimensione che è totalmente estranea da quella in cui sono nati.

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