Cultura e Spettacoli

Una commedia garbata sul tema della disabilità

Non ci sono dubbi sul fatto che Riccardo Milani sia il regista più in palla quando si tratta di girare una commedia nazional-popolare

Una commedia garbata sul tema della disabilità

Non ci sono dubbi sul fatto che Riccardo Milani sia il regista più in palla quando si tratta di girare una commedia nazional-popolare. Basta rileggere la sua cinematografia degli ultimi anni, contrassegnata da titoli come Benvenuto Presidente!, Scusate se esisto!, Mamma o papà?, Ma cosa ci dice il cervello e, di recente, i due Come un gatto in tangenziale e il sequel Ritorno a Coccia di Morto. Commedie garbate che furbescamente non si indirizzavano a un pubblico ben preciso, e dagli ottimi incassi. Un bel cambio di registro, ripensando ai precedenti lavori come, ad esempio, il drammatico Piano, solo. Con la moglie Paola Cortellesi come musa ispiratrice, grazie a una versatilità che non è comune a molte in un genere apparentemente facile, ma in realtà pieno di insidie, come quello della commedia all'italiana. Che, nel caso di questo suo ultimo film, tanto all'italiana non è, visto che trattasi del remake, l'ennesimo, di un successo francese. Un vizio da cui non riusciamo proprio a guarire. Almeno Milani «rilegge» il transalpino Tutti in piedi con grande mestiere. Appoggiandosi a un cast molto ben ispirato, pur senza la Cortellesi, a partire dal sorprendente Favino, a suo agio anche in un genere da lui saltuariamente frequentato, a volte con passaggi da dimenticare come il brutto Moglie e marito. Qui è Gianni, un 49enne imprenditore e grande seduttore il quale, per un equivoco, viene scambiato per un disabile motorio. Deciso a conquistare la giovane vicina di casa di sua mamma, scopre che questa lo vuole rifilare alla sorella violinista Chiara (brava Miriam Leone), lei realmente su una sedia a rotelle. Gianni scommette con gli amici che si porterà a letto la disabile, con tutta una serie di scenette ed equivoci più o meno riusciti, soprattutto nei duetti con la segretaria. Non si cade mai nel pietismo e questo è un pregio di Milani con, in più, l'ultima apparizione prima della morte della grande Piera Degli Esposti (la nonna di Chiara).

Fosse stato, però, un po' più caustico e meno identico all'originale, ne avrebbe beneficiato tutto il remake.

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