Cultura e Spettacoli

Mr. Selfridge ha cambiato la moda

Dopo un periodo di assenza torna su Sky e NowTv la serie inglese che racconta la nascita dei magazzini Selfridge nel cuore di Oxford Street

Mr. Selfridge ha cambiato la moda

Oggi conosciamo un concetto ben preciso di moda e di gusto. I social, ma anche il mondo dello spettacolo, hanno influito in maniera considerevole nello spiegare a tutti cosa significhi il buon gusto. Prima, e stiamo parlando degli albori di inizio secolo, le cose erano totalmente diverse rispetto ai tempi moderni. Solo i ricchi potevano ostentare un senso di ricchezza e di gusto, mentre i poveri non potevano far altro che sognare una vita fatta di lusso e opulenza. Fino a quando non è arrivato Mr. Selfridge che, in una Londra degli anni ’20, ha fiutato l’aria di cambiamenti e dalle Americhe ha portato in Europa un nuovo modo di approcciarsi alla moda. Non solo per la gente che conta, ma anche per i meno abietti. La serie tv inglese, che dal 2013 al 2016 è andata in onda su ITV, per arrivare poi anche in Italia su Rai 4, ha raccontato gli usi e costumi dell’epoca soffermandosi di un momento di grande fermento per la Londra di inizio secolo.

Dopo un periodo di assenza dagli schermi, Mr, Selfridge è ora disponibile su Sky e per gli abbonati a NowTv, così da poter ammirare e (ri)scoprire uno tra i drammi in costume più intriganti e folcloristici della tv. Storia e fiction si confondono in una narrazione di ampio respiro e che riesce sempre a mantenere l’interesse nel pubblico. Perché, oltre alla moda e al glamour, a convincere è il ritratto di un uomo imperfetto che ha saputo cavalcare l’onda del futuro.

La nascita dei Magazzini Selfridge

Nessuno credeva che l’idea di Henry Selfridge (Jeremy Piven) potesse funzionare. In molti hanno guardato con diffidenza all’idea di far nascere un grande magazzino proprio nel cuore di Oxford Street, quartiere difficile e popolato solo dalla classe operaia. Il signor Selfridge, però, non si è fatto intimorire e ha proseguito con il suo intento. La prima stagione della serie, quella che è disponibile su Sky, si apre con l’inaugurazione dei magazzini, aperti al pubblico, sia ai poveri che ai ricchi. E tutti ne restano folgorati. Non solo per qualità della merce, per la gentilezza delle commesse e per un ambiente di classe, ma perché viene proposto un concetto ben diverso di shopping che fino a quel momento non era mai stato preso in considerazione. Le azioni di Selfridge aumentano a dismisura e tutti, alla fine, restano affascinati dall’uomo venuto da Chicago che ha cambiato il senso di moda a Londra. I soldi e la fama però cominciano a deteriorare la vita privata della famiglia di Henry.

Una serie tv "alla moda"

Non è solo una ricostruzione storica di ampio respiro, in cui ad esempio si odono già gli echi delle sufragette, ma Mr. Selfridge è anche un dramma umano complesso e di spessore capace di raccontare la storia di un uomo al passo con i tempi che, di fatto, non è stato capace di gestire la sua notorietà. È una serie ambivalente. È come se fosse un ibrido. Da una parte c’è tutta la parte della cultura londinese con i suoi usi e costumi, dall’altra si intravede un dramma umano di rara profondità dove, per la prima volta, si vede un uomo camminare a gamba tesa nel mondo delle donne, capace di saper giocare con i loro gusti e i desideri più profondi. Una serie che parla di moda, sì, questo è vero. Ma è anche una serie che è capace di mettere in mostra tutte le fragilità dell’animo umano, sedotte dai soldi, dalla fama e dal lusso più sfrenato.

Jeremy Piven che interpreta un uomo visionario

Attore nato e cresciuto nel cuore di New York con alle spalle una carriera fatta di film di azione e di commedie, trova successo nel 2004 in Entourage, dramedy della HBO, in cui interpreta un manager fedifrago e fuori di testa. Un ruolo che lo ha consacrato nel mondo del piccolo schermo, tanto da permettere a Jeremy Piven di ottenere il ruolo in Mr. Selfridge. E per un americano non è facile parlare e recitare in inglese, invece per lui non è stata un’impresa difficile. Anzi, in questa serie tv si notato tutte le sue versatilità. Unico vero protagonista dello show, Piven è stato capace di rendere giustizia al "mito" del signor Selfridge, facendo emergere il ritratto di un uomo visionario ma anche fragile e insicuro di se stesso. La serie tv, infatti, si sofferma non solo sulle "imprese" lavorative dell’imprenditore ma soprattutto sull’uomo che c’è dietro la leggenda.

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Chi era il Signor Selfridge?

Il vero nome è Henry Gordon Selfridge ed è nato a Ripon nel 1858 per morire a Londra nel 1947. I libri di storia lo identificano come un imprenditore e, appunto, un visionario. Nato in America si è poi trapiantato a Londra dove ha cominciato la sua scalata verso il successo. Da giovane consegnava giornali, ma fin da ragazzino è sempre stato molto ambizioso. A 14 anni lascia la scuola per trovare un lavoro in banca. Fu così bravo nel suo lavoro tanto da ottenere un ruolo di rilievo e investire i suoi guadagni nei Marshall Field di Chicago, diventando poi a soli 25 anni il partner dei grandi magazzini della città. Ha sposato una donna di un’importante famiglia di Chicago e, a inizio nel nuovo secolo, si è trasferito a Londra dove ha investito 400mila sterline in un progetto tutto suo nel cuore della città. Chiamato il Conte di Oxford Street, il signor Selfridge era amato e stimato da tutti e piaceva proprio perché aveva fiuto per affari e perché sapeva come sedurre una donna. Uomo di stile e dal grande fascino, nella sua vita ha avuto uno stuolo di amanti ma non ha mai divorziato dalla moglie. È morto a 89 anni.

I Selfridge, storia del secondo negozio più grande del Paese

Sono stati inaugurati nel marzo del 1909 e, di fatto, i Selfridges sono stati la seconda catena di grandi magazzini che hanno trovato spazio in città, dopo gli Harrods. Ancora oggi sono su Oxford Street e sono un punto molto importante per lo shopping londinese. Di per sé, i magazzini sono stati costruiti in un periodo di grandi cambiamenti per la capitale inglese, tanto che in molti si stavano aprendo alla moda francese e a quella italiana. Ma non è tutto. I Selfridges hanno fatto storia perché sono innovativi e perché propongono un’idea innovativa di mercato. Ovvero di rendere gli acquisti, per donne e uomini, non un’esigenza ma una routine. Il visionario direttore pensò di mettere in mostra la merce all’entrata così da essere esaminata dai clienti, e inoltre posizionò al piano terra il reparto profumi così da ammaliare il cliente appena varcata la soglia. Inoltre mise in atto nuove modalità di acquisto, facili e sicuro. Tanto che oggi sono diventate una consuetudine. Con lui è nato il motto: "Il cliente ha sempre ragione".

Prima della serie tv c’era l’omonimo romanzo

Anche in questo caso la serie tv su Mr. Selfridge è vagamente ispirata a un libro, disponibile anche in Italia, che è stato scritto da Linda Woodhead. Intitolato Shopping, Seduction & Mr. Selfridge, il libro non è un vero proprio romanzo. Più che altro è un saggio che, attraverso foto dell’epoca e articoli di giornale, ricostruisce lo stato della società londinese nel 1900 nel mente si apriva al gusto della moda (di lusso e a buon mercato), soffermandosi appunto sulla figura del proprietario dei magazzini. La serie tv trae dal libro solo le atmosfere da romanzo storico e “romanticizza” il personaggio di Henry Seldrifge.

Perché vedere la serie tv

Si può dire che Mr. Selfridge sia una serie vivace. Non si prende mai sul serio, ed è in bilico costante fra dramma e commedia. Piace perché apre una parentesi su una pagina molto importante della storia britannica, non solo dal punto di vista del lifestyle, ma convince proprio perché attraverso i toni di una commedia di stile racconta una storia di grande importanza, specchio della nostra realtà.

Da vedere anche solo immergersi in una Londra da cartolina.

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