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Così riparte la nave della cultura

A Camogli riapre il teatro fondato dai cosiddetti «60 caratisti» nel 1876

Stefano Duranti Poccetti

«E la nave va»; si tratta della nave della cultura, che fluttua sulle acque in modo solenne e che se anche dovesse affondare, riaffiorerebbe, proprio come è accaduto al Teatro Sociale di Camogli, che dopo anni di restauri riprenderà la sua attività il prossimo 23 dicembre, in un anno che consacra il suo 140° anniversario dalla nascita, avvenuta nel 1876. La struttura fu progettata dall'architetto Salvatore Bruno su richiesta di un gruppo di uomini di mare, detti i «60 caratisti», che destinarono una parte delle fortune da loro ottenute nei mari per rendere possibile l'investimento artistico. La nuova stagione del Teatro - la cui ristrutturazione si deve in larga parte alla Fondazione Teatro Sociale, che recuperò l'edificio - non poteva che rifarsi all'elemento marittimo in onore di questi mecenati che credevano fortemente nella cultura, lasciando una preziosa opera alla loro città, ed è proprio «E la nave va» il nome scelto; una nave variegata, che porterà sul suo palco musica, circo contemporaneo, teatro, danza e arte. Nella serata inaugurale si potrà assistere al concerto dedicato alle Tre cantate dell'Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, con il Maestro Fabio Luisi alla guida dell'Orchestra, il Coro e i Solisti dell'Accademia della Scala.

Gli spettacoli inaugurali, resi possibili dal sostegno del Comune di Camogli e della Regione Liguria, continueranno fino a sabato 7 gennaio 2017, data in cui avranno termine con una serata dedicata ai Concerti di Vivaldi per Solista e Orchestra, con la partecipazione di Stefania Morselli all'ottavino e di Luigi Tedone al fagotto, accompagnati dalla storica orchestra del Teatro Carlo Felice.

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