Cruciani mette a nudo il sesso senza moralismi

La sua "Zanzara" ci punzecchia a svelare qualsiasi cosa, anche i piaceri più segreti...

Cruciani mette a nudo il sesso senza moralismi
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In fondo è qualcosa di simile a un'orgia verbale, dove tutti possono dire tutto, senza limiti, nonostante sia su una rete della Confindustria. Sto pensando a La zanzara, e al suo favoloso mattatore, Giuseppe Cruciani, che ha fatto della libertà di parola senza limiti la sua filosofia e una trasmissione unica, un felice connubio tra Voltaire e Boccaccio, tra l'Illuminismo e Dagospia. Il nuovo libro di Cruciani si intitola Nudi, lo ha pubblicato La nave di Teseo (pagg. 480, euro 19), quindi Elisabetta Sgarbi, e in copertina c'è Cruciani nudo visto da dietro per parlare del sesso degli italiani. Sarà in libreria da oggi.

Un libro denso che scorre come un fiume in piena in cui Cruciani mette tutto sé stesso facendo parlare gli altri, la zanzara come un documento narrativo sulla libido aggrovigliato e scintillante, altro che la Psychopathia sexualis di Krafft-Ebing. Perché con Cruciani puoi parlare di tutto, e lui ti tira fuori di più, mettendo al bando ogni perbenismo e moralismo. Chi è stato ospite di Cruciani, come il sottoscritto, lo sa bene: se c'è una cosa che vuoi dire, lui te la fa dire, se c'è una cosa che non vuoi dire lui troverà il modo di fartela dire. Dentro c'è di tutto, non saprei da dove cominciare. Forse da Mario Adinolfi scandalizzato per la fellatio, perché sottometterebbe la donna all'uomo, e Cruciani combattivo difensore della pratica, con tanto di ascoltatrici che chiamano per protestare contro Adinolfi, queste sono il baluardo contro il nuovo femminismo bigotto della Murgia e compagnia sdegnata.

C'è la battaglia culturale contro «le passere depilate», appoggiata da Gianfranco Vissani, al quale piace «la donna col pelo, l'odore di selvatico» e che però lancia un attacco contro le donne senza peli sulla lingua, perché «le donne vogliono tutte sfruttare, tutti quelli che hanno un'impresa e stanno bene hanno belle donne». Mauro Corona invece va solo con le vecchiette, e elenca cinque vantaggi: «non restano incinte, non si innamorano, non lasciano messaggi in segreteria e te lo bruciano, perché sparano le ultime cartucce... il quinto vantaggio mi sta sfuggendo». Altra battaglia culturale, questa volta portata avanti proprio da Corona, quella per la parità di espressione: «invece di stare lì con una donna a pensare che abbiamo affinità culturali, raccontarle che ha gli occhi come fiori di lino e pagarle la pizza per mesi, per fare poi quello che possiamo fare subito, le dico andiamo a letto e poi ti pago la pizza per otto mesi». Come non dargli ragione.

Non c'è luogo comune né personaggio che non resista a non distruggere un cliché quando si trova con Cruciani, perché Cruciani crucianizza chiunque, è questo il suo bello. Ci sono ascoltatrici che chiamano per raccontare il loro bisogno di un cunnilingus fatto bene (finalmente donne che esigono sesso, e non lo condannano come le suddette femministe suore), e perfino Vittorio Sgarbi che elogia i trans, perché un trans «è una femmina dotata, una superfemmina, una donna al cubo. I trans sono più eccitanti in quanto potenziano una femminilità a cui le donne hanno da tempo rinunciato. Le donne si mostrano fiacche, non truccate, vestite da maschio, scostanti, il trans si veste da Sophia Loren. Rappresenta la donna che era. Oltre a una chance di avere un rapporto con una donna vera con curve in grande evidenza». E anche i trans sono sdoganati.

Innumerevoli i personaggi che entrano nel sublime tritacarne di Cruciani, tra cui Maurizio Candidi, il Rambo di Follonica, sessantasette anni, che si presenta come uno dei più grandi esperti di punto G e si vende alla migliore offerente. Mille euro un rapporto completo, e nel libro trovate anche il numero di telefono («diamo il cellulare in diretta, per il bene della scienza») nel caso ne aveste bisogno. Ma chi spende mille euro per andare con Candidi? «La settimana scorsa una mi ha dato 1500 e l'altra 600. All'Argentario e Punta Ala ci sono barche da quaranta metri, vuoi che non abbiano mille euro per provare il punto G?».

In questo libro in presa diretta, signore e signori, giovani e vecchi, ci si perde nei racconti di scambisti, prostitute, prostituti, cervelli emigrati, dominatrici e dominatori, Valentina Nappi e Rocco Siffredi, la Dea Selvaggia che non è la Lucarelli, e Cruciani che snocciola massime perfette anche per me, tipo che «è meno faticoso stare con una brutta ma con piedi belli che con una

bella ma con piedi osceni». Insomma, consiglio spassionato, appassionato, passionale: compratelo e leggetelo, si respira un'aria fresca, libera, scanzonata, fuori dagli schemi, per vivere crucianiani e non morire murgiani.

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