Date a noi italiani la statua della Thatcher

Date a noi italiani la statua della Thatcher

La statua di Margaret Thatcher ha compiuto una triste tournée in Gran Bretagna. Non la vuole nessuno. La Londra di Sadiq Khan ha rispedito Maggie al mittente. Non c'è posto per l'ex primo ministro nella capitale del politicamente corretto. Alla fine, il bronzo del valore di 300mila sterline e dell'altezza di 4 metri, realizzato dall'artista Douglas Jenkins, sarà collocato nella città natale della Thatcher, Grantham. La statua sarà innalzata nella zona di St. Peter's Hill, tra il parlamentare del XIX secolo Frederick James Tollemache e Isaac Newton, che a Grantham studiò in gioventù. A dire il vero neppure i concittadini erano convinti. A quasi sei anni dalla morte, Maggie (1925-2013), la donna forte del conservatorismo inglese, fa ancora arrabbiare parecchie persone. Non a caso, il rifiuto e i timori sono spiegati sempre dalla medesima motivazione: problemi di ordine pubblico. Il volto della Thatcher potrebbe scatenare vandalismi e atti dimostrativi. Se il comune di Grantham dovesse avere un ripensamento, l'Italia potrebbe chiedere il privilegio di erigere il monumento alla leader inglese. Direte voi: che senso ha omaggiare una politica straniera? Gli italiani detestano gli onorevoli di casa nostra, perché andare a pescarne addirittura in casa altrui? Si potrebbe rispondere: che senso hanno le palme nane in piazza del Duomo a Milano? Nessuno. Non solo sono oscene ma portano con sé la necessità di antiestetiche transenne per evitare che qualcuno, come già successo, provi a bruciarle. La Thatcher in una piazza italiana in realtà avrebbe pienamente senso perché rappresenta il liberalismo nella sua forma migliore, quella radicata nel conservatorismo e non nell'avidità consumistica. Maggie ha combattuto guerre durissime con i lavoratori ma ha lasciato un Paese agile e pronto a ripartire. Già che c'era ha dato una mano a buttar giù il comunismo rinsaldando l'alleanza con gli Stati Uniti. La Thatcher ha detto che la società non esiste e intendeva dire che la società non può essere utilizzata come scusa per rapinare i contribuenti a colpi di tasse. Sapeva bene che l'uomo ha bisogno di una famiglia e di una patria per sentirsi davvero realizzato. Anche per questo detestava Bruxelles e non capiva la necessità di istituzioni sovranazionali, destinate a ridurre non solo la libertà dei singoli Stati ma anche delle persone prese ad una ad una. In quanto alla moneta comune...

Beh, inutile dire che l'avrebbe volentieri gettata nella Manica. Visto che figure così, in Italia, non ce ne sono mai state, la statua della Thatcher potrebbe essere d'ispirazione. Ma forse i nostri politici preferiscono le palme nane.

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