La coincidenza della morte di David Bowie con l'uscita del suo ultimo lavoro (adesso in testa alle classifiche) ha portato alcuni a sospettare che la dipartita da questo mondo dell'icona della musica sia stata pianificata dallo stesso Duca Bianco e portata a compimento grazie all'aiuto di poche persone intorno a lui.
Certo, non è solo questo a far pensare ad un disegno per uscire di scena in modo teatrale. Ci sono diversi fattori, notizie incomplete, dettagli mancanti, che fanno pensare a come il cantante britannico abbia pensato di porre fine a tutto, senza affrontare i mesi di sofferenza e dolore che il tumore gli avrebbe causato.
Si legge su La Repubblica : "Nulla si sa del funerale. Incerto anche il luogo del decesso, si parla di New York, ma senza conferme. Ma a insinuare i dubbi sono soprattutto le parole di Ivo Van Hove, il regista di Lazarus, il musical scritto da Bowie in scena al New York Theatre: in un'intervista non esclude che l'artista sia stato aiutato per l'ultimo passo. L'artista aveva parlato del tumore al fegato solo a pochissimi amici e collaboratori, pretendendo il riserbo assoluto. Lui stesso aveva appreso solo da poco di avere al massimo un anno da vivere, una situazione medica aggravata da sei infarti negli ultimi sei mesi (così racconta alla Bbc la biografa Wendy Leigh)".
Secondo alcuni poi, l'ultimo videoclip di "Lazarus", rappresenta un vero e proprio testamento
dell'artista, un messaggio di commiato al mondo e un ritiro definitivo. Basti pensare ad esempio alla scena finale, in cui un Bowie tremolante (che simula l'Alzheimer) si ritira nel buio di un armadio, chiudendosi all'interno.
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