Rambo all’Ariston. Quasi fatta per Sylvester Stallone sul palco nella serata finale di sabato. Insomma, un attore americano di origini italiane al posto di uno innamorato dell’Italia, quel George Clooney che se ne è restato in Ohio per non oscurare la sua Ely. In fondo, avevano ragione le due co-conduttrici (non chiamatele vallette, si offendono): il Festival non aveva bisogno dei loro fidanzati.
Lucio Presta’s band. Il potente agente cui la Rai ha delegato (e forse a ragione visto il successo) parte della gestione del Festival ha capitalizzato l’incarico. Muovendosi, come fa sempre, in gruppo: oltre alla star Belén e al super ospite di stasera Roberto Benigni, fanno capo alla sua società gli autori della kermesse Federico Moccia, Simona Ercolani, Marco Salvati e Ivano Balduini. Si dice abbia curato anche i contratti di Morandi e dei coreografi Ezralow e Miseria. Al Casinò ci sono gli studi di Paola Perego (sua compagna) e Mara Venier (sua cliente) che, giustamente, riempiono le rispettive trasmissioni pomeridiane di dibattiti sanremesi. Insomma, un’orchestra che suona all’unisono.
Direttore generale «protettivo». Stasera, per la serata dedicata ai 150 anni, arriverà Mauro Masi, accompagnato dalla compagna Ingrid Muccitelli, ex fidanzata di Pierino Chiambretti.
Donne indignate tra i fiori. Le femministe liguri hanno atteso la luccicante vetrina del Festival per manifestare: saranno in piazza per la serata finale. Non mancherà la regista Liliana Cavani.
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