Per via della professione, quella di medico, Dino Azzalin conosce bene la sofferenza. E per via della missione che si è dato, volontario part time in Africa al servizio degli altri, ha imparato come si può alleviare. Prima di tutto con la parola. In tutte le accezioni: umana, scientifica, trascendente, poetica.
Poeta che vive per opporsi alla forza distruttiva del tempo (ha pubblicato tre raccolte per l'editore Crocetti) e editore che crede nel libro come salvezza della memoria (nel 1999 ha fatto rinascere la gloriosa Editrice Magenta), Dino Azzalin è uno scrittore che deve molto al suo essere medico, e viceversa. Forse è un caso. Ma gli scrittori più attenti, accurati, impietosi, definitivi e originali nell'uso della parola (e penso a Céline, a Cechov soprattutto, penso a Gottfried Benn), sono medici. Probabilmente perché abituati a dover usare con precisione estrema i propri strumenti di lavoro. Probabilmente per una forma di rispetto assoluto verso il proprio paziente-lettore. Rimane il fatto che pochi, come gli scrittori-medici, possiedono la stessa sicurezza nell'uso di un verbo, lo stesso coraggio nell'azzardare un giro di frase, la stessa ineluttabilità nella sfumatura di un aggettivo.
Ecco. L'esattezza della scrittura di Dino Azzalin - metà della vita viaggiatore e osservatore per proprio piacere, l'altra metà viaggiatore e indagatore per dovere verso l'altro - si rivela luminosamente nei racconti, accumulati in un tempo lunghissimo, dai primi anni Ottanta a oggi, ora riuniti sotto il titolo Nel segreto di lei (ES, pagg. 174, euro 15). Quindici racconti che sono quindici variazioni su un tema-principe, attorno a cui tutto ruota, cioè «lei»: la donna che cerca e che concede amore/sesso, in forme sempre diverse, in rapporto a un «lui» (o più «lui», perché il desiderio non è mai lineare); e nello stesso tempo sui temi-complementari del viaggio («un non luogo dentro cui capita il destino»), del sogno («il solo luogo dove vorremmo stare per sempre in perfetta sincronia con quel tempo»), del ricordo (che sembra di capire sia l'unica cosa che vale davvero).
Sono storie geograficamente spesso lontanissime, da Bahia all'isola di Lamu in Kenia, da Manaus all'Indonesia, ma passionalmente (tutto in questi racconti è passione: passione di vivere, di amare, di conoscere) molto vicini alle esistenze di ognuno di noi. Come le vie del desiderio e del tradimento percorse ne Gli amori di Cleusa. Come la malattia (in)curabile della vita matrimoniale in Hotel Blaise. Come la partita più bella che è data giocare agli esseri umani, che è quella maschio-femmina, in Scacco matto. Come l'ambiguo rapporto tra felicità e salvezza in Morir d'amore. Come - più in generale, e in modo più scorrettamente necessario - l'attacco alla meschinità e l'ipocrisia di certi pensieri «comuni» che percorre tante di queste pagine. Anche se, come recita il titolo di uno dei racconti più belli, è solo questione di Prospettive. E del resto anche la letteratura, a pensarci bene, è solo una particolare prospettiva da cui si può osservare la vita.
Vita, sogno, corpi (Azzalin ha un talento unico, e infatti è medico, nel descrivere il corpo umano in tutte le sue «danze»), sensi, libertà, desiderio (il desiderio è il motore dell'intero libro). Ecco di cosa parlano i racconti (difficili: non sono certo di quelli che si leggono «tutto d'un fiato», Dio ce ne scampi...) di Dino Azzalin.
Scrittore e medico che conosce quante gioie e sofferenze sa dare, e sa chiedere, la parola letteraria.
Dino Azzalin presenterà il suo libro "Nel segreto di lei" (ES, pagg. 174, euro 15) venerdì 14 ottobre (ore 18) a Milano, alla Libreria Zivago.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.