Mentana, cosa farà se Miss Italia dovesse arrivare su La7?
«Se ne discuterà. Non sono il direttore né il proprietario della rete, ma dico quello che penso: non ho nulla contro il concorso, ma certamente sarebbe un corpo estraneo rispetto all’identità e alla storia di questa televisione. Fino a qualche mese fa nessuno avrebbe immaginato un evento del genere ».
Dunque, o Miss Italia o lei?
«Non credo che si arriverà a questo. Un conto è un’offerta (da parte della Mirigliani, patron di Miss Italia), un conto che venga accettata. Del resto se il concorso non ha trovato accoglienza neanche a Mediaset ci sarà una ragione. È uno show che ha un pubblico anziano e voyeuristico, che a mio avviso non rimarrebbepoi attaccato alla rete e che invece metterebbe a disagio il pubblico di riferimento».
Si va verso un’inversione di rotta de La7?
«Non credo. Io resto qui perché abbiamo avuto notevoli rassicurazioni sul fatto che questo non accadrà e che rimarrà una rete specchio dell’attualità».
Sottile,Paragone e Dalla Chiesarientrano nell’identità di rete? E la perdita di Crozza?
«Per quanto riguarda il primo, io e Santoro già da tempo pensavamo alla necessità di costruire un programma di cronaca, che non è da demonizzare in sé ma nelle derive morbose. Di Paragone si vedrà la declinazione di talk popolare che vorrà fare. La Dalla Chiesa si rivolgerà a un pubblico particolare, quello del pomeriggio che è diverso da quello della prima serata de La7 e dunque può essere una scelta azzeccata. Non penso che sia un male andare a cercare un pubblico più ampio, dipende da come lo si fa.
C’è chi continua a sostenere che il vero direttore di rete sia lei...
«Sciocchezze, semplicemente non rinuncio a dire la mia».
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