Cultura e Spettacoli

Costanzo: "Porto il mio Show in radio. Con la gente comune"

Da settembre su Rtl 102.5 filo diretto di Maurizio Costanzo con il pubblico: "Debuttai nel '70 con Dina Luce. Il microfono è un filtro che lascia passare soltanto le emozioni"

Costanzo: "Porto il mio Show in radio. Con la gente comune"

Lui sorride solo al pensiero: «La radio ha sempre avuto un fascino fortissimo su di me». Mezzo secolo di esperienza, mica pinzillacchere. Allora, per festeggiare, Maurizio Costanzo il 9 settembre debutta su Rtl 102.5 inventandosi il Radio Costanzo Show che già dal titolo si capisce cosa sia: la versione radiofonica del padre di tutti i talk show televisivi. All'incirca stessa fascia oraria: dalle 23 all'una. Un giorno alla settimana (il lunedì). E stesso spirito, che oggi però sembra nuovo perché quasi tutti l'hanno perso di vista: il contatto con la gente comune. Perciò chi meglio di lui.

Caro Costanzo, lo riassuma in poche parole.
«Chiederò agli ascoltatori di parlare dei fatti della loro vita privata, della loro quotidianità bella e purtroppo anche brutta».

Quindi?
«Ormai tutti sono commentatori di tutto. Ma pochi parlano di sé: è questo lo spirito del Radio Costanzo Show, che farò insieme con il mio amico Pierluigi Diaco».

Niente attualità?
«Tenterei di tenere fuori il “day by day” anche se talvolta è impossibile. Per capirci, se aumentano le tasse, sarà impossibile non parlarne».

Sempre stata così, la radio.
«Ho iniziato proprio cinquant'anni fa ad averci a che fare. Fu Luciano Rispoli, allora caposervizio del varietà a Radio Rai, a chiedermi di fare l'autore per Canzoni e Nuvole di Nunzio Filogamo».

Com'era Filogamo?
«Grande conduttore, ma l'ho visto sì e no una volta sola. Gli mandavo i testi e basta».

Mezzo secolo fa.
«Porca miseria».

Però nel 1970 ha debuttato in voce.
«Buon pomeriggio con Dina Luce. Ogni giorno in diretta per due ore: lì ho imparato che la radio è un filtro che lascia passare solo le emozioni. Non importa l'aspetto. Infatti quando mi chiedevano “ma lei signor Costanzo com'è?”, io rispondevo: “Sono come Mal dei Primitives”».

Bello e prestante.
«Nessuno poteva smentirmi, mica mi vedevano».

Però ora su Rtl 102.5, che è la prima radio italiana con oltre sette milioni di ascoltatori al giorno, gli ascoltatori che chiameranno in diretta sanno com'è Maurizio Costanzo.
«E sono rimasto uguale, curioso e incazzato come prima. Ad esempio questa storia che potrebbero togliere il carcere agli stalker mi fa arrabbiare come una bestia. Se passasse l'emendamento che toglie la pena detentiva agli stalker, sarebbe realmente grave».

Il Radio Costanzo Show ricorda il suo salotto serale di Canale 5 (tanto più che Rtl è in «radiovisione», visibile su Sky).
«È stata un'esperienza fantastica che ha goduto di coincidenze favorevoli. E' andata avanti per 26 anni mica per nulla. E hanno provato a ripeterla senza riuscirci».

Era una sorta di talent show del video, da Sgarbi a Iacchetti a Bisio sono in tanti a ringraziarla.
«Oggi in seconda serata c'è solo politica. Troppa politica. A me è sempre piaciuto interagire con la gente comune, è quella che ha le migliori storie da raccontare. Sa qual era il segreto di Bontà loro, il mio primo talk show?».

Prego.
«Affiancare una persona anonima a due famose».

Scusi, e oggi la tv?
«In questo periodo ci sono soltanto repliche. Ho provato a (ri)guardare Panariello non esiste su Canale 5 ma non si può vedere due volte uno show comico: alla seconda non fa più ridere. Però c'è un programma su Raiuno che mi piace in queste settimane: Techetechetè. È fatto molto bene».

Lei tornerà su Raiuno?
«Sì dalla prima domenica di ottobre in terza serata con S'è fatta notte. Io ed Enrico Vaime, come sempre».

Prima la

radio.
«E su Rtl ho scoperto un mondo che non conoscevo, con grandi deejay come Amadeus. E ritorno al mio mondo, quello che, parlando con un ipotetico ragionier Fraschetti, spiega a tutti come stanno le cose».

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