E se i film più belli fossero quelli immaginari?

Càpita, a volte, che il cinema più bello sia solo da leggere. Succede con i film immaginari, che proprio perché non esistono (o meglio: esistendo solo in frammenti

E se i film più belli fossero quelli immaginari?

Càpita, a volte, che il cinema più bello sia solo da leggere. Succede con i film immaginari, che proprio perché non esistono (o meglio: esistendo solo in frammenti, in pochi metri di pellicole, giusto qualche scena, dentro film reali) non si potranno mai guardare. Ma si possono godere raccolti in un libro straordinario (per cinefili, e non solo), frutto di un lavoro estenuante, precisissimo e soprattutto mai tentato prima: il Dizionario del cinema immaginario, sottotitolo «I film che esistono solo dentro i film» (Lindau) scritto da Alberto Anile, critico cinematografico e già selezionatore alla Mostra del Cinema di Venezia.

Eccoli qua i film-dentro-i film, più frequenti di quanto si immagini. La storia del cinema infatti piena di pellicole in cui si girano film (con finti registi o con attori che recitano se stessi); oppure in cui compaiono spezzoni di film inesistenti che passano sulle schermo di una sala cinematografia o di un televisore per esigenze di copione; oppure film citati dal protagonisti di un vero film, e di cui magari si vede persino un trailer, o se ne legge la recensione... Alberto Anile ne ha scovati 390: per ognuno, in ordine alfabetico, fornisce una scheda tecnica (rispetto ai pochi dati di solito disponibili), ci dice in quale vero film è contenuto, e soprattutto si diverte, e ci diverte, a farne una recensione, immaginaria ma fino a un certo punto, con tanto di voto. Irresistibile.

Esempi: La solitudine del trotskysta, musical su un pasticciere di idee comuniste nella Roma degli anni '50 (interpretato da Silvio Orlando) che Nanni Moretti comincia a girare nel finale del suo (vero) film Aprile. Tutti i (pazzeschi) film inventati da Quentin Tarantino nei suoi (pazzeschi) film. La dimenticabilissima commedia romantica Mostrami la via per tornare a casa (il titolo è ironico...) che passa in tv mentre Truman soglia l'album del suo matrimonio in The Truman Show. Oppure il film porno (censurato) Lingua d'oro in gola profonda che La pretora Edwige Fenech visiona nel film culto di Lucio Fulci.

O - ma qui le cose si complicano - La rosa purpurea del Cairo (film peraltro andato perduto perché tutte le copie furono ritirate e i negativi bruciati dopo che il protagonista della pellicola uscì dallo schermo di un cinema del New Jersey) che viene proiettato continuamente dentro il vero La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen...

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