Cultura e Spettacoli

Emis Killa sbotta: "Diodato? La solita roba, mi rompe i cogl..."

Il rapper, conduttore della versione italiana di "Yo! Mtv Raps", si lascia scappare un commento senza peli sulla lingua sul vincitore di Sanremo

Emis Killa sbotta: "Diodato? La solita roba, mi rompe i cogl..."

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Emis Killa sbotta: "Diodato? La solita roba, mi rompe i cogl..."

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Yo! Mtv Raps scalda i motori e il conduttore ne surriscalda l'atmosfera: Emis Killa è al timone del programma insieme a Valentina Pegorer e il rapper di Maracanã e Parole di ghiaccio, oltre un milione e mezzo di follower su Instagram, non le manda a dire in vista del debutto della versione italiana della trasmissione che ha sdoganato l'hip-hop negli Stati Uniti.

In un'intervista concessa a Rolling Stone, Emis mette per un attimo da parte la carriera sul piccolo schermo e si sbilancia sull'evento televisivo al quale tutti i suoi colleghi sembrano puntare negli ultimi anni: il Festival di Sanremo. "Continua a essere una cosa che non mi interessa – ammette il rapper di Vimercate –. Non riesco a essere fan di quel mondo lì".

Killa, che ha appena fatto uscire il nuovo singolo Andale, si spinge oltre e racconta perché non ha mai pensato concretamente ad un'eventuale apparizione sul palco dell'Ariston. "Ho visto gli ultimi due anni – confessa –, quando Achille Lauro ha portato Rolls Royce avrebbe dovuto vincere a mani basse. Il pezzo era troppo innovativo. È arrivato nono, ma è come se avesse vinto. Parlavano tutti di lui, ma a me sarebbero girati i coglioni".

D'altronde la storia del Festival è piena di canzoni di successo che non hanno vinto: basti pensare che artisti come Mina, Lucio Battisti, Adriano Celentano, Lucio Dalla e Mia Martini sono usciti sconfitti dalla kermesse. Nel 1985, Zucchero arrivò addirittura penultimo, ventunesimo su ventidue, con Donne, ignorata dalle giurie ma poi uno dei brani più trasmessi dalle radio.

Emis Killa: "Se andassi a Sanremo e vincesse Diodato..."

"Mi girerebbero se andassi lì con un pezzo che so essere vincente e vincesse Diodato – aggiunge il rapper –. Per quanto bravo, non mi piace, ha trionfato la solita roba, la canzone italiana ben cantata. Quei brani che mi rompono i coglioni. Quindi mi girerebbero le scatole".

L'anno di Rolls Royce, tuttavia, ha vinto Mahmood con Soldi. Pure in quel caso ci sono state polemiche: la vittoria è stata soprattutto merito del voto delle giurie tecniche, che hanno ribaltato il televoto degli spettatori a danno di Ultimo. "Io però – puntualizza Emis – non mi vedo così poppizzato. Per assurdo sarebbe stato meglio quando ero giovane". Lui ama le provocazioni e dopo Yo! Mtv Raps, presenterebbe proprio Sanremo. "Se mi chiamasse Amadeus – rivela – lo farei, andremmo sicuramente d'accordo. Tra l'altro anche lui è stato bersagliato dalle femministe".

Emiliano non spende parole tenere nemmeno nei confronti dell'attuale scena rap. L'attenzione del pubblico continua ad essere richiamata da tanti fenomeni emergenti: si parla di trap e stile urban, c'è enorme fermento e persino la stampa estera si accorge dei migliori rapper italiani, ma secondo Killa c'è parecchia ipocrisia. Un pensiero condiviso di recente da Ghali, che su Twitter ha rivelato come ci siano "più collaborazioni tra gente che non va d'accordo e tanti parlano di talento e soldi che non hanno".

"C'è troppa ostentazione: una gara a chi è più ricco, a chi ha più gioielli – dice il cantante brianzolo –, emulano gli americani in una maniera imbarazzante, anche nello slang. Faccio quasi fatica a capirli. Non è più una corsa al pezzo migliore. Sembra che a nessuno fotta più un cazzo di fare la musica. Parlo, ovviamente, di quelli nuovi. Poi non si può fare di tutta l'erba un fascio, c'è pure chi ci tiene.

Però, ecco, mi sembra che prendano questa cosa della musica come un mezzo per farsi vedere".

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