Quello di Enrica Bonaccorti a Storie italiane è un racconto choc, che svela un retroscena amaro e inedito della vita della conduttrice. Lo spunto per la confessione della Bonaccorti è il caso di cronaca che vede protagonista Giada Vitale, la ragazza abusata in sagrestia da un sacerdote ora condannato in via definitiva a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Nel salotto di Eleonora Daniele, la conduttrice è apparsa visibilmente scossa, tanto da esplodere come un fiume in piena nel racconto della sua storia.
"A me è successo qualcosa di molto simile a quello che racconti, ne avevo 8 di anni, non si riesce a dirlo neanche alla persona più giusta che sarebbe la madre. Anche in quei momenti rimani bloccata, non riesci a fare nulla, sei congelata. E resti congelata anche nella mente", ha detto Enrica Bonaccorti, prima di continuare il suo racconto, che non è limitato a un singolo episodio ma pare si sia protratto per molti anni e in situazioni diverse. "Di esperienze negative ne ho avute molte dagli 8 ai 19 anni e da quando ho iniziato a lavorare avrei molti altri episodi da raccontare. Non sono rimasta traumatizzata per le mie brutte esperienze. Sono figlia di una cultura che all'epoca dava per scontate certe cose. Non basta dare un calcio per difendersi, specie se si ha 8 anni e chi abusa è un adulto", prosegue la Bonaccorti.
Pare che le sia venuto spontaneo raccontare la sua esperienza personale, ascoltando il fatto di cronaca che in quel momento si stava trattando a Storie Italiane. Vista la sua difficoltà e l'inevitabile imbarazzo e reticenza, Eleonora Daniele ha provato a spronare la sua ospite a continuare il suo racconto, anche per lanciare un messaggio importante, a chi guarda il programma da casa. Parlarne, raccontare e condannare è utile per fare breccia nel muro della sottocultura di cui è stata vittima anche Enrica Bonaccorti e di cui, purtroppo, sono ancora vittime molte donne, nonostante le campagne mediatiche e le battaglie in parlamento. "Sono stata molestata da persone molto vicine alla mia famiglia, persone i cui nomi non potevano mai essere fatti", ha detto la Bonaccorti, sfiorando anche il tasto delle violenze in famiglia, molto più comuni di quanto non si sappia.
Enrica Bonaccorti ha, però, espresso la sua perplessità sulla campagna del MeToo, asserendo di trovarsi maggiormente rispecchiata nell'hashtag #Nonènormalechesianormale, lanciato due anni fa in condanna delle violenze sulle donne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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