Cultura e Spettacoli

Il favoloso mondo ​del nuovo Peter Pan

L'anno di Mika

Il favoloso mondo ​del nuovo Peter Pan

Il 2016 ha portato solo cose belle nel favoloso mondo di Mika. E mica era poi così scontato. Giusto un anno fa Michael Holbrook Penniman Jr. detto Mika ha abbandonato la giuria di X Factor con molto rimpianto della produzione (chiedete ad Arisa...). Era al bivio: da una parte il ruolo di meteora di successo, dall’altra quella di fenomeno consolidato. Ha imboccato la seconda strada. Si è confermato come uno dei personaggi più imprevedibili ma allo stesso tempo prevedibili. Mika vuol dire fiducia, nel senso che ispira la fiducia che ogni volta saprà sorprenderti. Lo ha fatto durante gli undici concerti del tour italiano, quasi sempre tutti esauriti e comunque strapieni (al Festival Collisioni di Barolo è stato un trionfo, al Giffoni c’era la fila fuori). E lo ha fatto con quello che, nonostante qualche lentezza e un po' di confusione, è stato definito come il "one man show" dell’anno: Stasera Casa Mika, quattro puntate su Raidue, sempre con share altissimi, mega esposizione sui social ed euforia di pubblico.

Si è preso persino i complimenti di Aldo Grasso del Corriere della Sera (di solito feroce con Rai e Mediaset). E lo ha fatto grazie, certo, a super autori come Tiziana Martinengo e Giulio Mazzoleni. Ma non solo. Se l’anglolibanese Mika, classe 1983, si è rivelato come uno dei personaggi dell’anno, il merito è soprattutto suo. Non ha filtri. Quello che vedete è quello che è. Dolcissimo. Svampito. Talentuoso. Definitivamente privo di malizia perciò maliziosamente interpretabile in qualsiasi modo. L’unica vera password per entrare nel favoloso mondo di Mika, perciò, è «spontaneità». Sia dietro le quinte che sotto i riflettori, questo spilungone dai modi aristocratici è un ragazzino senza tempo, un Peter Pan che vola tra il pop e il vintage, tra la vecchia commedia all’italiana e glamour molto british. Una boccata di ossigeno per chi ama il mondo dello spettacolo lontano dalla volgarità ma vicino alla favola.

Come, tra l’altro, dovrebbe sempre essere.

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