Fedez, non è ancora "televisivo". Punto di forza o limite?

Fedez, non è ancora "televisivo". Punto di forza o  limite?

Con quel tatuaggio che gli copre il collo fino al mento, Fedez è uno spettacolo solo a guardarlo. Poi parla una lingua televisivamente sconosciuta: zero formalità, pochi giri di parole, va dritto al sodo e, se entra in modalità «dissing» o «free style», riesce a far male. Tipo: «È un timbro da cartone animato». «Se i manga avessero una voce, sarebbe la tua». Un dizionario con il quale la tv non ha ancora fatto i conti fino in fondo. Ventiquattro anni. Rapper fresco di triplo disco di platino per il (grande) disco Mr Brainwash – L'arte di accontentare, al tavolo di X Factor siede alla sinistra di Mika, con il quale avrà forse la sinergia più creativa: giovani e appassionati ma espressione di due mondi che più lontani non si può. Lui dice che a X Factor «il segreto è nella chiave di lettura perché chi vince, non vince nulla. E chi perde, non perde nulla».

Però è già entrato in partita e con i primi concorrenti (il trio Hashtag), era lui a fare gli onori di casa con tanto di occhialini molto stylish. A dargli una mano senza dubbio il vocione con bassi da subwoofer: lo rende più autorevole. È la scommessa di questa edizione. Rampante.

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