Cultura e Spettacoli

Feltrinelli, Moresco e lo Strega

di Massimiliano ParenteA volte ritornano, da noi ogni anno, con la solita minestra riscaldata del premio letterario più famoso e sputtanato d'Italia, il Premio Strega, o meglio il Premio Zombi. C'è sempre qualcuno che ne approfitta per montare su una polemichetta di falso purismo, facendo finta di cascare dal pero, e però c'è un limite anche ai peri. Ieri, per esempio, si è svegliata Feltrinelli, che non parteciperà al Premio perché, dichiara Gianluca Foglia: «Lo Strega ha bisogno di un profondo processo di rinnovamento». E ci credo: poiché ogni casa editrice controlla un certo numero di votanti non leggenti (molti anche non vedenti), Feltrinelli non lo vincerà mai. Ovviamente si insinua che la colpa sia del monopolio Mondadori, sprezzantemente chiamata Mondazzoli dai fighetti di sinistra dopo l'acquisizione di Rizzoli. Denuncia lanciata da Foglia sulla prima pagina de la Repubblica, il quotidiano dei monopolisti del Gruppo Espresso, rivali di Mondadori. Conferma, nel pomeriggio, Giuseppe Catozzella, autore Feltrinelli: «Ho vissuto lo Strega, la mia partecipazione è stata filtrata dal mio editore. Non posso non essere d'accordo con le parole del direttore editoriale». Poi la proposta, già sentita decine di volte: sostituire i 400 giurati. Invece, a pensarci, il processo di rinnovamento c'è eccome. Anzitutto hanno spostato la cerimonia funebre dal Ninfeo all'Auditorium, per celebrare i settant'anni, almeno possono mettere su anche un bel requiem. In secondo luogo c'è sempre la possibilità di dare un premio postumo a Umberto Eco, che Elisabetta Sgarbi ha pubblicato in tempo record, a salma neppure tumulata, con la nuova casa editrice La Nave di Teseo. E infine c'è un colpo di scena: Antonio Franchini, direttore editoriale di Giunti candida L'addio di Antonio Moresco, e letterariamente fa bene, uno scrittore vero. È Moresco che fa ridere, perché annuncia addii da anni come prima annunciava esordi anche al decimo libro. Il romanzo è preceduto da un'introduzione omelia dello stesso Moresco, che spiega: «Ho pubblicato Gli increati e mi trovo in un momento cruciale della mia vita, ho bisogno di stare il più possibile da solo.

Ho bisogno di tornare sottoterra». Ma come, un addio dopo l'altro, ora l'addio dell'addio, vuoi stare da solo, e poi vai allo Strega?

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