Nicolò, all'anagrafe Gaia. Daniela, prima Maurizio. Maikol, nato con il nome Masha, sono alcuni dei protagonisti della docu di Raitre Storie del genere, in onda da giovedì 26 aprile alle 23, che per la prima volta affronta un tema di grande attualità e delicatezza: la disforia di genere. Si racconteranno tutti a Sabrina Ferilli, che tiene le fila del programma prendendo per mano ognuno di loro attraverso interviste intime e analitiche. Un compito difficile per l'attrice da sempre attenta alle problematiche sociali. «Sono rimasta affascinata - racconta alle agenzie - dalla sfida perché, pur leggendo ed informandomi molto su questo tipo di scelta, ne sapevo in fondo poco ed avevo tante domande, spesso anche scomode, da fare». Con il termine «disforia di genere» si definisce il transessualismo, la condizione, cioè, in cui si trova chi ha una identificazione nel sesso opposto a quello biologico. Uno stato in cui il corpo rappresenta un limite, un ostacolo. Per moltissimi anni la disforia è stata vissuta come una condizione priva di soluzione e oggetto di pregiudizi.
Il programma racconterà in otto puntate il percorso di chi, con il sostegno dei familiari, degli psicologi e di un'equipe medica (del SAIFIP, il servizio dedicato a questi casi dell'ospedale San camillo di Roma) è riuscita a impossessarsi della propria identità.
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