Fico garantisce l'apertura degli archivi dello Stato

Matteo Sacchi

Ieri, anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, statista ucciso dalle Brigate Rosse, era il giorno della memoria delle vittime del terrorismo. La commemorazione principale si è svolta alla Camera dei deputati. Una delle ferite mai cicatrizzate per tutto il Paese, ma soprattutto per i parenti delle vittime e le vittime superstiti, è la mancanza di trasparenza e accessibilità della enorme documentazione prodotta dalle varie commissioni parlamentari. Un tema che questo giornale ha sollevato, ormai da diverse settimane, chiedendo siano resi accessibili i documenti della commissione Mitrokhin. Ieri prime assicurazioni in questo senso sono giunte dal presidente della Camera Roberto Fico. Fico ha spiegato, al termine della celebrazione con i famigliari delle vittime, che per fornire un «ulteriore impulso all'azione di declassificazione e versamento agli Archivi di tutti gli atti e i documenti relativi agli anni del terrorismo e delle stragi», la Camera ha attivato ieri l'accesso al portale delle commissioni d'inchiesta, grazie al quale «saranno accessibili tutti i documenti acquisiti dalle commissioni stesse». L'impegno per rendere più accessibili gli atti «ha già fatto passi importanti in questa direzione nella scorsa legislatura - ha ricordato Fico - rendendo disponibili numerosi documenti». Un percorso, ha aggiunto, che andrà avanti anche in questa legislatura e confermato dal libero accesso al portale inchieste.camera.it che ha reso disponibili questi materiali al pubblico. In questo ambito di trasparenza, sarà avviata anche una collaborazione con il Senato. L'ufficio di presidenza della Camera «ha inoltre concordato di procedere nell'iter per rendere conoscibili ulteriori documenti ancora oggi classificati o meglio fruibili documenti già pubblici. E questo a partire dagli atti della Commissione monocamerale d'inchiesta sul terrorismo e sulle stragi... della Commissione d'inchiesta sul caso Sindona, della Commissione Sifar...».

Un inizio promettente che prende atto del fato che, parole di Fico: «Non possiamo, in particolare, nascondere che i

risultati raggiunti sinora nell'applicazione della Direttiva dell'aprile del 2014, non sono soddisfacenti e suscitano un comprensibile senso di delusione tra le associazioni dei familiari delle vittime e nell'opinione pubblica».

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