Il film del weekend: “The Twilight Saga: Breaking dawn – parte seconda”

Bella si risveglia; ora è madre e vampira. Dotata di grande autocontrollo e forza fisica, la ragazza si dedica alla sperimentazione delle sue nuove facoltà ed a crescere Renesmee, la figlia avuta con Edward. Purtroppo la quiete di questa sua nuova vita viene meno quando giunge ai Volturi l'errata notizia che la piccola sia una bambina immortale, ovvero una creatura la cui esistenza è proibita dalla legge dei vampiri.

Come la prima parte di "Breaking Dawn", anche la seconda può contare sul buon regista Bill Condon e sul grande direttore della fotografia Guillermo Navarro. Bella è oramai adulta nel vero senso del termine, ha sviluppato una personalità genitoriale e, forte della vicinanza della sua famiglia allargata, ha finalmente trovato la vita che sognava. Buona parte della pellicola coincide con la fase preparatoria della resa dei conti con i Volturi, molti nuovi personaggi si uniscono al cast principale e il film ha in serbo un colpo di scena inaspettato.

Bisogna dire che alcune scene si prestano facilmente a generare un po' di umorismo involontario, (basti pensare alla sequela di decapitazioni realizzate come se si stappassero bottiglie), ma stavolta è meno grave perché il melodramma è arricchito da bagliori di un'ironia finora latitante nella saga. Il finale è intessuto di brevi filmati che riassumono momenti cult della storia d'amore tra Bella ed Edward, ad uso e consumo dei loro numerosissimi ammiratori.

Indubbiamente questo film, come i precedenti della saga, appaga una diffusa sete di archetipi, peraltro positivi.

Nonostante una recitazione difficile da definire tale, il coinvolgimento emotivo avviene. La saga termina, ma i fan si consoleranno con quel che lascia in dono, ossia l'idea che tutto ciò che è toccato da imperituro amore, diventa in qualche modo immortale a sua volta.