Fischiato La critica boccia Atom Egoyan

da Cannes

Primo film in concorso a essere fischiato dalla critica, Captives di Atom Egoyan, conferma il bene e il male di un regista appannatosi negli ultimi anni, ma che pure fra la fine dei Novanta e il primo decennio successivo era stato uno dei beniamini di Cannes (c'è stato sei volte). Il difetto di Captives consiste in un abuso di flash-back, che alla fine confondono lo spettatore, nonché in una troppo insistita sottolineatura di indizi che dovrebbero condurre alla verità della storia e che invece finiscono per perdersi. Il film racconta della sparizione di una bambina, Cassandra, a opera di un pedofilo, ma la polizia all'inizio non prende la pista giusta e sospetta il padre (Ryan Reynolds sullo schermo). Otto anni dopo, una serie di elementi, oggetti della bambina che riappaiono nei luoghi dove lavora la madre (Mireille Enos), sembrano indicare che Cassandra è ancora viva.

Prende quindi avvio una nuova indagine da parte del dipartimento che si occupa dei minorenni scomparsi e/o abusati, e l'ispettore che lo guida (Rosario Dawson) sempre più si convince che la bambina possa essere diventata su internet una sorta di

adescatrice suo malgrado, plagiata o costretta dal suo rapitore. Egoyan sceglie un tema forte ma lo carica di troppe cose e altrettante ne lascia fuori, eccedendo in tecnologia così come in psicologie patologiche. SS

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