Cultura e Spettacoli

"Sarò l'agente Ricci, unica quota azzurra. Finalmente spazio alle donne"

Il giovane attore Francesco Leone torna in tv con la fiction "Fosca Innocenti" e sogna di girare con Sorrentino

Francesco Leone: "Sarò l'agente Ricci, unica quota azzurra. Finalmente spazio alle donne"

Occhi azzurri che bucano lo schermo, tanta passione e una grande voglia di conquistare il mondo, soprattutto quello cinematografico. Così si fa apprezzare Francesco Leone, attore 25enne di origini siciliane, che - da stasera fino al 4 marzo - sarà protagonista in prima serata su Canale 5 per quattro puntate. Prende il via la fiction "Fosca Innocenti" prodotta da Banijay Studios Italy per RTI, con Vanessa Incontrada. Leone, dopo essere stato nel cast di "Che Dio ci aiuti", interpreta l'agente Pino Ricci, buon intuito, capacità tecnologica e predisposizione ad aiutare gli altri”.

È l'unico poliziotto in una squadra tutta al femminile. Che effetto le fa essere la quota azzurra, quando si parla sempre di quote rosa?

“Sono contento, finalmente diamo spazio alle donne che poi dovrebbe essere la normalità. Anzi Pino si sente protetto da queste donne tutte di un pezzo, ne è felice e questo si percepisce. Sono certo che il pubblico apprezzerà la semplicità e l'autenticità di questo ragazzo che non ha barriere. Spero davvero che questa serie possa conquistare il cuore di tanti”.

Assomiglia almeno un po' al suo personaggio?

“Siamo entrambi siciliani. Con Pino vedo la somiglianza in una certa timidezza che si nota in lui. Siamo molto diversi però su altri fronti. Francesco non esiterebbe un attimo a scendere sul campo, invece Pino ha paura, è fondamentalmente un fifone”.

La fiction è stata girata ad Arezzo. Le è piaciuto girare in Toscana?

“Non c'ero mai stato e quindi è stato bellissimo vedere questi luoghi che sono stati anche set di molte scene del capolavoro La Vita è bella di Benigni. Dal Duomo alla scalinata della Cattedrale, passando per la Basilica di San Domenico. Poi i paesaggi sono un incanto, se ne vedranno molti nella fiction, un altro modo per far apprezzare la nostra Italia”.

Fare l'attore era il suo sogno da bambino?

“In realtà no. Da piccolo sognavo di fare il pilota di Formula 1 e correvo con i go kart ed ero anche bravo, ma quella è una strada che necessità di molte attenzioni e anche di una base economica solida e quindi ben presto l'ho abbandonata. L'amore per la recitazione si è consolidato nel 2015 quando ho fatto una comparsa in un film di Luca Guadagnino a Pantelleria, Bigger Splash. Sono rimasto folgorato da queste centinaia di persone che lavorano all'unisono per una scena di due persone. Ho deciso così di seguire dei corsi di teatro durante il liceo e dopo il diploma mi sono trasferito a Roma, dove ho fatto un'accademia di recitazione e poi ho iniziato a lavorare”.

Ha già collaborato con nomi importanti, ma c'è un attore o un'attrice con cui vorrebbe lavorare?

“Con Luca Marinelli che mi piace molto, ma anche con Elio Germano. E se devo sognare un regista penso a Paolo Sorrentino, sono molto affezionato ai suoi film”.

Qualche anno fa ha perso sua madre, quanto questo l'ha cambiata?

“Mi ha aiutato ad affrontare gli altri problemi con una consapevolezza e una prospettiva diversa. A volte ci lamentiamo di non avere il telefono all'ultima moda, ma in realtà occorre pensare sempre a quelle che sono le vere difficoltà. Questo vuoto non si colmerà mai, posso solo consigliare a chi purtroppo ci passa, come ho fatto io, di assorbire il dolore fino in fondo, quasi metabolizzarlo e di continuare a vivere anche per le persone che non ci sono più”.

Se dico la parola "futuro" che cosa le viene in mente?

“La parola serenità. Il mio augurio è vivere una vita serena, facendo questo lavoro che spero possa durare per sempre”.

Come gestisce i numerosi complimenti legati alla sua bellezza?

“Fa sempre piacere il fatto di essere apprezzato. Però non basta, ci deve essere altro, la sostanza. Ricordiamoci che la bellezza e la gioventù se ne vanno e, con il passare del tempo, conta altro”.

Cosa le manca della sua terra, la Sicilia?

“Tutto. Il clima, il mare, i miei amici, la mia famiglia, senza nulla togliere a Roma che per me è la città più bella al mondo. Sono molto attaccato alla mia terra e per me la consapevolezza che questa mia professione mi avrebbe portato lontano è stata un duro colpo”.

Arancino o arancina? Da buon siciliano qual è la sua preferita?

“Rigorosamente arancina, se lo dicessi al maschile mi lancerebbero le pietre contro (e ride, ndr). A me piacciono molto le classiche: al burro e alla carne”.

Finisca la frase: posso rinunciare a tutto meno che?

“Alla musica, specie al rap.

Io vivo di rap”.

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